Rassegna storica del Risorgimento

LINCOLN ABRAHAM ; MAZZINI GIUSEPPE ; MELLONI MACEDONIO
anno <1954>   pagina <21>
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Lincoln Melloni* Mazzini e Oi 21
tivano. allora e poi (provatevi anche oggi, del resto, a far capire ad ano studioso locale, come ho detto altrove, che una comunicazione Sul numero dei bottoni della camicia rossa di Garibaldi, o Sulla lega metallica degli speroni di Manata non costituisce argomento di tale importanza da farne oggetto di discussione in un Congresso nazionale...), a tener fede allo spirito di quella circolare. Appena un anno dopo, infatti, la rivista ribadiva ai suoi lettori la opportunità di tenersi sulla strada indicata.
Si parla tanto contro le agiografie patriottiche, si protesta da ogni parte contro la tradizionalità di certe vedute, ci ai lamenta dell'odor di rinchiuso che si respira ancora nella storiografia del Bisorgimcnto, ma poi, gira e rigira, la maggior parte degli studiosi è sempre fissa a quel certo modo di intendere e di agire- E il programma del Congresso sociale di Roma resta ancora per molti malinconico documento di una impossibile felicità... Se lasciassimo un po' da parte le biografie standard, fatte tutte sulla falsariga di: Tizio nacque a...; fin dai più teneri anni si dimostrò, ecc.; la polizia pontificia (o borbonica, o austriaca) lo teneva d'occhici si ascrisse (oppure non) alla Carboneria; idem alla Giovine Itniur. prese parte (oppure non) ai moti del '20-21; idem del '31; andò (oppure non) in esilio; conobbe Caio, Sempronio e Mevio; prese parte (oppure non), alle campagne del '48, ecc.; morì d'una palla in fronte a... col nome santo ecc. sulle labbra; se non mori, riprese a cospirare, fu (o non fu) con Garibaldi; e finì senatore del Regno? Aria, aria! l)
In quell'atmosfera di revisione critica, in quella volontà di rinnovamento va collocata la presa di posizione di alcuni membri del nuovo Consiglio della Società, durante la crisi del '32, nei riguardi dei due artìcoli, che, sia pure in modo diverso, avevano turbato la coscienza scientifica di tanti studiosi, quello del Casagrandi sulla tuga d'Orsini, ingenuo coacervo di errori e di vanità senile, 2) e l'altro del Capobianco sul messaggio. 31 I più di quel piccolo gruppo sono oggi scomparsi, Luigi Rava, Francesco Salata, Annibale Alberti, Antonio Monti, ma sono ancora vivi e possono testimoniare, oltre al sottoscritto, Gioacchino Volpe e Arturo Codignola. JQ Salata fu sempre dei più recisi, con l'Alberti e il Volpe, a condurre la polemica interna contro il Giardino e il Casanova, i quali, sia detto a loro discolpa, non obbedirono affatto a ordini politici, ma furono semplicemente ingenue vittime di un patriottismo che non sapeva e non voleva vedere. Il Casanova, che pure era studioso non privo di meriti, si lasciò prendere, inoltre, da suoi perso­nali risentimenti e s'impegnò in quella non felice ritorsione, apparsa in pagine fuori testo del quarto fascicolo del 1931 della .Rassegna, che non giovò né alla sua riputazione scientifica, né alla sua situazione nella direzione della Società, della quale era il Segretario generale. *) Suscita ancora un senso di pena rileggere oggi certe espressioni di quella comparsa defensionale, male ispirata e peggio condotta, nella quale l'autore incolpa i propri avversari
t) Rassegna storica del Risorgimento, a, XX (1933), p. 826.
2) V. CASACBANOT, Felice Orsini nella sua fuga dall'ergastolo di Mantova e nei suoi rapporti con gli Orsini di Lugo, fa Rassegna, a. XVIII (1931). pp. 586-608.
3) (j. L. CAPOBIANCO, L'integrale messaggio di Abramo Lincoln a Macedonio Melloni, tradotto e diffuso da Giuseppe Mastini, fa Rassegna, a. XVIII (1931), pp. 460-467.
4} Ij5. CASANOVA, A proposito della lettera di Abramo Lincoln a Macedonio Melloni, fa Rassegno,. XV HI (193.1), fase. IV, pp. l-vra.