Rassegna storica del Risorgimento

LINCOLN ABRAHAM ; MAZZINI GIUSEPPE ; MELLONI MACEDONIO
anno <1954>   pagina <22>
immagine non disponibile

22
Alberto M. Ghisalberti
d'ignorar resistenza (?) di Macedonio Melloni (che egli, sulla fede dei Capo-bianco, fa, a sua volta, morire due anni più tardi della vera data) e pubblica un frammento di riproduzione fotografica del presunto autografo mazziniano e di quattro parole e mezzo, più la firma, del finale di un autentico (?) autografo di Lincoln, ohe non può riferirsi affatto, ahimè, all'ultima parte della traduzione mazziniana, x>
Bisogna anche aggiungere che, fin dal primo momento, il senatore de Vecchi di Val Cismon, nominato prima Commissario straordinario, poi Pre­sidente della Società, accolse interamente la dimostrazione del Salata, dello Alberti e degli altri e non consentì mai che di quel messaggio si tornasse a far parola come di un documento autentico sulla Rassegna. Tant'è vero che, nel 1941, vi si alluse apertamente per accomunarlo ai documenti tut-t'altro che genuini, suggeriti, imposti, creati per determinate necessità con­tingenti, nazionali, dinastiche, politiche, militari, religiose, 2> e, malgrado i molti tentativi dell'ineffabile Nino d'Althan, alias Nino Guerzoni, con­sanguineo di Camillo Benso di Cavour e del Melloni, come ci informa il Capobianco e parente di una contessa Matilde Pepoli Guerzoni Federici d'Althan, principessa di San Vito, nata dei conti Zuccolini Federici, per la quale un solo biglietto di visita era poco, il messaggio non fu mai ristampato nella nostra rivista.3)
D'altra parte, come potevano fare studiosi seri a mandar giù quella indegna prosa (il giudizio è, qui, puramente estetico), la quale, anche se abilmente truccata con calligrafìa mazziniana, non rivelava neppure una frase, un accento che sonassero mazziniani? E sappiamo tutti che l'Apostolo dell'unità, anche quando traduceva, imprimeva l'inconfondibile suggello del suo stile e del suo spirito alla materia che aveva tra le mani. Di parere diverso era il Casanova, ma la sua argomentazione suona ancor oggi d'una impressionante povertà d'argomenti.
Di una di queste [lettere inedite di Lincoln esistenti in Italia], vale a dire della lettera incriminata, il Mazzini fece la traduzione, che dice di aver condotta letteralmente sull'autografo. Ma anche tale asserzione del Grande ligure, che per me è oro di zecca, fu, per ignoranza 6 irriverenza [11!], ritenuta non veritiera da chi sostenne non esser quello lo stile di luì. Sapevamcelo, poiché è del Lfacom! Ma questo rilievo ridonda a grande lode del Mazzini; poiché ci dice come egli, traducendo dalla lingua inglese in quella italiana, in ambe le quali era sommo maestro, sapesse svestirsi della propria personalità, e render fino alla perfezione tutte le particolarità del pensare e fraseggiare del Lincoln, tutto l'andamento del di lui modo di esporre. Sapessero i censori e i traduttori esser sempre da tanto!. *)
Chi sa quale conoscenza dirutta possedeva il Casanova del pensiero e dello stile del Lincoln per arrivare a un così sicuro giudizio...
1) [shoU contìnuo grate-[.....J~ Yours very trùiy A. Lincoln , da confrontare, su per gin, con civiltà propriamente detta. Con tutta stima vi saluto. Abramo Lincoln.
2) A. M. CHI8ALBEBTI, Introduzione (alta buono) al Risorgimento, in Rassegna, a, XXVIII (1941). p. 108.
8) , Quarantanni, dt., pp. 6-10. Chi vogasi veramente divertirsi legga L. HOWARD PBYTOW, Un documento storico, in II Comune di Bologna, a. XIV (1928). u. 2, pp. 5?-59, *) CASANOVA, ap. d*., pp. vi-vn.