Rassegna storica del Risorgimento

LINCOLN ABRAHAM ; MAZZINI GIUSEPPE ; MELLONI MACEDONIO
anno <1954>   pagina <25>
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lÀnroln, Melloni. Mazzini e C' 25
Ld è tutto. Mollo di più. non c'è dubbio, di quanto non ci aiuti per i rapporti Mazzini-Melloni, ma sempre troppo poco per inquadrarvi la tradu­zione deir/nffigro/e messaggio.
Secondo il testo offertoci dal Capobranco (prescindiamo dalla perizia condotta sulla riproduzione fotografica completa del presunto autografo da uno studioso della competenza di Mario Menghini, perizia per noi assoluta­mente decisiva,J) Lincoln e il Melloni sarebbero stati già in relazione.2) Vi ringrazio della buona memoria, scrive, infatti, 1"Americano all'Italiano, dopo avere accennato ad un messaggio che quest'ultimo gli avrebbe fatto pervenire per mezzo della trafila Faraday-Alexander von Humboldt, e poi giù a dare il suo giudizio sul riordinamento politico dell'Europa. À richie­sta, bene inteso, di Macedonio Melloni, Una richiesta, che, Lincoln confes­sava, mi inorgoglisce sinceramente. E gli possiamo credere, perchè, nel 1853, a chi mai poteva venire in testa, nel nostro continente, di andare a chiedere un parere sulle faccende di questa parte di qua dell'Atlantico a un buon diavolo di avvocato di Springfield (111.), il quale era stato, sì, per un breve periodo, dal 1847 al 1849, membro della Camera dei rappresentanti, ma, prima di tornare ad affacciarsi sulla scena di Washington, non era noto che come un modesto uomo politico locale? 31 Ci voleva proprio uno scien­ziato gli scienziati, si sa. sono un po' matti, come i poeti e i filosofi perchè il quarantaquattrenne autodidatta (aveva letto, oltre, si capisce, i libri di giurisprudenza, la Bibbia, Shakespeare e le favole d'Esopo, tradotte in inglese, bene inteso) venisse interpellato su problemi, dei quali, temiamo, non dovette avere molta conoscenza neppure dopo il suo ritorno al parla­mento e la sua elezione a presidente della Repubblica stellata. È, si direbbe, se mai, un Lincoln presidente, piuttosto che un Lincoln dalle mezze fortune elettorali e dall'incerto indirizzo politico,4) quello cui viene attribuito il mes­saggio. Ci sia permesso di rifarci al giudizio che i Beard, in un'opera ormai classica, hanno dato sul Lincoln ante presidenza.
e Lincoln's faith in the people was a stanch as tliat of any Democrat. Indeed Lincoln confesse'! that he had learned the first principles of popular government from Jefferson. Even so, he was cautious. He did net leave the Whig party unti! 1854. Four years later he toas nominated by the Republicans as a candidale far the United States Sentite. He was defeated at the Senatoria! electron by during the campaign he became a national figure. In a serica of debates with Stephen A. Douglas, the opposing Democratic candidate, Lincoln manifested qualities of greatness, an excep-tional knowledge of American history and government, genius as an orator, barbed analytical stili, and a clear conviction on a paramonnt issuc of the times, the ex-chision of slavery from the tcrritories. 5'
1) *, Quaranfanni, cit., pp. 9-10. Abilissima la falsificazione, ina con tracce evidenti della ras faticosa costruzione.
*) Dei Turchi vi scrissi a lungo l'altra volta..,,
3) Stili, as he approached the ago of h'fty, Lincoln was little known except as a locai politician in Illinois, Cu. A. e MARY IL BEABD, A basic history of the United Stalea, jjiew York, The New Home Library, 1944, p. 263. Ved. le facili ironie del Casanova Bulla presunta ignoranza altrui circa la personalità di Lincoln, CASANOVA, pp. iv-v.
*) To abolilionists he was thus a irimmvr, whilc lo pro-slavery whigs and Demo* crats he was unsafe, if not dangarous, BF.AIID, op. cit., p. 263.
8) BEA HO, op. cit., p. 246.