Rassegna storica del Risorgimento
VIEUSSEUX GIOVAN PIETRO ; CIAMPINI RAFFAELE
anno
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1954
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pagina
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31
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A proposito di un libro sul Vieusseux 31
esulare da Ginevra stessa, perchè coinvolto nelle agitazioni democratiche del 1781-82; ricorda i traffici commerciali del padre, Pietro Vieusseux, per cui quest'ultimo venne ad allacciare rapporti con Oneglia, ove nel 1779 nasceva primogenito di altri dodici rampolli il nostro Giampiero, e più tardi trovava rifugio l'intera famiglia, dopo la partenza di Giacomo da Ginevra. Sorvola, invece, sull'infanzia e adolescenza dei suo personaggio, limitandosi ad accennare genericamente ad un soggiorno a Genova della famiglia Vieusseux nel 1793, e viene a parlare senz'altro di certe note prese da Giampiero, durante un suo viaggio attraverso Svizzera e Francia nel 1801.
Né la ragione di questo rapido volo dal 1779 al 1801 è difficile ad immaginarsi. Il Ciampini si è reso conto dell'importanza dell'ambiente familiare e oei primi anni giovanili, nella formazione della personalità del futuro editore dell'Antologia. Si era, anzi, proposto di raccontare la sua vita anche in quegli anni con tutta la precisione possibile. Accorgendosi, però, degli svarioni, in cui erano incorsi i pochi e male informati biografi del suo Giampiero, ha voluto attenersi al solido, cioè alle carte del Vieusseux stesso. Ma costui era viceversa nomo quanto mai schivo di pubblicità e perciò ben poco incline ad effusioni autobiografiche. Ed ecco perchè la biografia del Ciampini è resultata forse un po' più succinta del necessario intorno ai primi passi dell'italo-gine-vrino.
Senza discutere i criteri del Ciampini, o infirmare menomamente il valore della sua opera, ci sembra, infatti, che qualche altra cosarella si possa ancora spigolare, usando oltre alle carte Vieusseux, anche le testimonianze contemporanee. E non sarebbe male davvero, dato il carattere peculiare di questi anni.
Giacché dal 1779 al 1801 corrono pure gli anni della Grande Rivoluzione, di cui proprio ad Oneglia il Vieusseux ragazzo vide giungere i sanculotti, poco prima che Filippo Buonarroti in persona venisse a farla teatro dei suoi esperimenti politicosociali: e corrono gli anni altresì della nascita delle repubbliche democratiche all'ombra delle vittorie del Bonaparte, e poi della reazione del 1799, e poi dei trionfi napoleonici: più che abbastanza davvero per imprimere nella mente di qualsiasi uomo il suggello di esperienze incancellabili durante tutto il resto della sua vita.
Basta leggere, anzi, gli elogi funebri che due amicissimi del Vieusseux, come il Tommaseo ed il Lambruschim composero dopo la sua morte, *) per capire quale interesse abbiano quegli anni e quegli eventi per chi voglia rendersi conto della formazione del futuro editore dell'Antologia. Stando a questi elogi, il nonno Giacomo democratico e rousseuiano ha fatto appena a tempo a chiudere gli occhi in pace, nell'ottobre del 1792: dodici giorni appena, dopo quella morte, Oneglia è assalita dalle forze della Francia rivoluzionaria e saccheggiata; nel sacco, i Vieusseux perdono ogni loro avere; Giampiero, suo padre e suo zio Filippo rischiano da vicino di finire ammazzati. Poiché ci vien detto che il resto della famiglia poche ore prima si era rifugiato a Porto Maurizio, viene da supporre che Pietro e Filippo siano restati in Oneglia a badare al proprio negozio, dopo avere messo in salvo
ri Reperibili anche nel voi. miscellaneo Ricordi storici intorno a G> P. Vìetisseux e il tempo nostro Firenze, 1869.