Rassegna storica del Risorgimento
VIEUSSEUX GIOVAN PIETRO ; CIAMPINI RAFFAELE
anno
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1954
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pagina
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33
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A proposito di un libro sul Vieusseux 33
nel 1804, il suo arresto ivi, nel 1808, come trasgressore del Blocco Continentale, le estenuanti traversie subite, per vario tempo di poi, col governo napoleonico, a causa di questa faccenda di contrabbando. E tutto ciò arricchisce assai il quadro dell'odissea di questa gioventù così duramente provata. Ma ove si ricorra ad una fonte, sicuramente attendibile, come il carteggio di Pietro Vieusseux con il Sismondi, H si può vedere che c'è ancora dell'altro: dopo questo ennesimo rovescio di Anversa, Giampiero fa di nuovo un ennesimo sforzo di volontà ed organizza daccapo altre combinazioni d'affari per il commercio con la Russia, sinché la rottura delle ostilità fra Napoleone e lo zar lo ributta a terra, obbligandolo a liquidare, l'arac flétrie, bxisée par Padversité, come dirà appunto suo padre in ima lettera al Sismondi del 1812. La vita è stata una ben severa scuola davvero per il fu turo organizzatore della cultura toscana del Risorgimento.
Nel 1812, infine, s'iniziano le maggiori peregrinazioni europee del nostro sfortunato commerciante, con un viaggio nella Germania e l'Austria, del quale il Ciampini dà un resoconto veramente ampio ed interessante, attraverso lo studio delle solite note del Vieusseux, cui ci limiteremo ad aggiungere soltanto che lo scopo del viaggio era precisamente la liquidazione del disgraziato tentativo di traffici con la Russia. Poiché, infatti, da questo momento in avanti i carteggi e gli appunti di viaggio di Giampiero cominciano a farsi assai abbondanti di dati biografici, anche l'opera del Ciampini si fa a mano a mano sempre più completa ed esauriente. Né anzi alcunché ci sembra da aggiungere a quello che egli narra degli anni successivi, dal 1814 al 1819, occupati dall'italoginevrino in un'interminabile peregrinazione attraverso Germania, Scandinavia, Russia, Turchia e Tunisia, per conto dell'azienda commerciale del cognato Senn di Livorno.
Tuttavia, se sopra abbiamo insistito su una serie di particolari biografici, sui quali il Ciampini ha preferito sorvolare, non lo abbiamo fatto per amore di pedanteria erudita, ma perchè convinti che la storia stessa politica ed ideologica dell'editore dell'Antologia non sia comprensibile altrimenti che sullo sfondo della cronachetta familiare e mercantile dei primi quaranta anni della sua vita. Firenze, l'ambiente dei liberali campagnoli toscani, cui vanno del resto giustificatamente le simpatie istintive del Ciampini, saranno il campo d'azione del Vieusseux, ormai maturo e ben temprato nella sua personalità. Ma questa personalità non si è formata a Firenze e fra i cara paglioli toscani dell'Ottocento: si è formata in ben altro ambiente, di cui sarà Firenze ad assorbire lo spirito, attraverso l'opera della maturità di Giampiero. Come d'altronde riconosce il Ciampini per il primo, la preistoria della missione toscana di Giampiero Vieusseux, come della costanza con la quale egli saprà passare dall'una all'altra delle sue imprese giornalistiche o del fascino che sugli amici toscani avranno la sua fermezza pacata, la sua fiducia incrollabile nella Provvidenza e nell'avvenire, le sue capacità concrete di organizzatore e di uomo pratico, la sua inesauribili; energia morale, è tutta in nuce in questa odissea familiare, in questo piccolo mondo antico di pionieri e di puritani.
1) Gir. FRÉJCBS, ./. P. V. d'nprh sa carresptmdance avee J. C. L. de Sismondi, io Rov. InternauotMfc, XVII (1888), pp. 398 e M.