Rassegna storica del Risorgimento

VIEUSSEUX GIOVAN PIETRO ; CIAMPINI RAFFAELE
anno <1954>   pagina <34>
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34 Giorgio Spini
U fila stesse che incominciano a coDcgare Giampiero alla Toscana pas­sano tutte, in definitiva, attraverso il piccolo mondo familiare. I viaggi del Vicueseux, cui il Ciampini attribuisce, a ragione, maggiore importanza, cioè anelli del 1814-19, avvengono, come si e detto, per conto del cognato Sena di Livorno, nella cui casa verrà più tardi a morire, nel 183. anche Retro Vieus-seux, il padre di Giampiero, che il Tommaseo ricorderà genitore austero e mite,, pieno d'intelligente sensibilità, e pianto con dolore profondo dal figlio al momento della sua dipartita. Il cugino André sarà domani uno dei collabo­ratori àéAntologia ed il Tommaseo ne ricorderà con rispetto t'opera di media­zione culturale tra Inghilterra ed Italia, compiuta scrivendo articoli sugli scrittori inglesi per la rivista di Giampiero e libri sull'Italia e gli italiani per il pubblico britannico,1) unitamente al fare che teneva di quella precisione che rende sostanziosa la critica degli inglési e che ad essi è insegnata dal senso pratico della vita. Quel Sismondi che ha tanta parte nella decisione del Vieusseux di passare dall'attività meramente commerciale della gioventù, a quella culturale ed etico-politica dell'età matura, ed al cui insegnamento ed esempio s'ispira un po' tutta l'impresa della Antologia, non è una cono­scenza casuale; è un caro amico di famiglia, legato strettamente a tutta la consorteria dei Vieusseux. Anche nel suo caso, un, po' di cronachetta familiare aiuta assai a vedere più chiaro nella stessa grande storia delle correnti poli­tiche ed ideologiche. H Ciampini stesso ricorda che il padre e la madre del Vieusseux erano cugini tra loro, in quanto l'ultima era figlia di un Gaspare Vieusseux, fratello dell'esule democratico Giacomo, restato sempre, a diffe­renza di costui, nella città natale. Ma non è una quisquilia inutile aggiungere che Gaspare Vieusseux ed il padre del Sismondi erano vicini di casa, in* quanto la dimora dell'uno nella campagna ginevrina era limitrofa a quella dell'altro s) e che Elisabetta Vieusseux era stata la più cara amica, sin dall'infanzia, della madre del futuro storico delle repubbliche italiane. E non soltanto, che morta Elisabetta, questa madre del Sismondi, di cui tutti sanno l'in­fluenza profondissima esercitata sul figlio, cominciò a riversare sui familiari dell'amica defunta tutto il proprio affetto. Cosi che, quando Pietro Vieusseux, affranto dai suoi rovesci di fortuna, ebbe lasciato Genova per la casa del genero Senn a Livorno, tra quest'ultima e la casa dei Sismondi a Pescia, si stabili immediatamente un rapporto di calda intimità. Si scambiavano visite e lettere continue; ricorrevano al consiglio gli uni degli altri con piena confidenza; si davano all'occorrenza aiuto scambievole, con quella tale soli­darietà da gente della diaspora, cui sopra abbiamo accennato. Quando il padre dello storico muore, assente allora il Sismondi dalla Toscana, chi ne assiste SJi Itimi istanti è Pietro Vieusseux: quando si stampa il primo volume del-VHistoìre, il Sismondi ne manda subito a costui una copia. E viceversa, quan-
1) Dal catalogo a stampa della biblioteca del Britìsh Musemn, ne ricaviamo i titoli: AMC/WO. o tate o/Jio/y, London, 1825; Italy and the Iialìam in the XIXeentuiy, London, 1824; On the study o/the ztaRan hmguage wHìtfirWro vOnunching /ftc MÙn languaget The
StSISSI n I'rmiCalì educa*>!t* Lonaoni 1836' Non avendoli, però, trovati nelle MMfctecheitaliane da noi consultate, dobbiamo confessare di non nvcrii letti. Non dresta pertanto ebe augurate ohe ulteriori ricerche sul V. ed il suo ambiente d gettino luce anche su questa poco nota figura di amico detTltaua. ww mie ancne MI
1932, >T* J' ** SA148' SUm0'UtÌl ***'""* iWfl *'"" **"/<* pMosophe, Paris,