Rassegna storica del Risorgimento

VIEUSSEUX GIOVAN PIETRO ; CIAMPINI RAFFAELE
anno <1954>   pagina <42>
immagine non disponibile

42 Giorgio Spini
gresso, esigenze unitarie e continuità di sviluppo di forzo locali, Settecento illuministico e cosmopolitico ed Ottocento romantico e Iiberal-nazionalc.
Sottolineiamo deliberatamente quest'ultimo aspetto della sua perso­nalità. Uomo per tanti versi ancora legato al TU luminismo, alla filantropia del Rousseau, alla critica voltairiana, all'empirismo d'antico stampo, il Vieusscux riuscirà infatti a mantenersi fedele alle proprie orìgini, senza per questo aggrappatisi tanto quanto un Buonarroti e finire perciò superato da nuove idee, esigenze e sensibilità. L'Antologia ed il Giornale Agrario par­tono senza dubbio dall'Enciclopédia e dai Fisiocratici, ma si arricchiscono di ben altra prospettiva storica o problematica civile e morale. La collabo­razione con il principato- lorenese, tanto studiosamente cercata, anche se invano, dagli uomini dell'Antologia, è senza dubbio nella scia del riformi­smo leopoldino. Ma la grande opera delle riforme non è più vista scendere dall'alto per atto d'imperio ovvero per opera di una ristretta congrega di iniziati, tramanti nell'ombra come i Sublimi Maestri Perfetti. E vagheggiata, lungo tempo avanti della rivoluzione di Luglio o della Giovine Italia, come opera della pubblica opinione, della libera discussione crìtica, del convinci­mento dei cittadini e dei governanti. È auspicata come il frutto storica­mente maturo di una persuasione e quasi conversione al bene morale, la quale trova il proprio simbolo nell'opera amorevole dell'educatore. Ed al termine della lunga ascesa, brilla l'ideale di un popolo, non più guardato col sogghigno sprezzante del Voltaire, ma riscattato dalla sue miserie ma­teriali e fatto Ubero nello spirito e cosciente di sé, mediante il progresso delle intelligenze e delle coscienze, oltre che della tecnica e dell'economia.
Ancora una volta, è chiaro che sullo sfondo sta sempre il Sismondi, anche se in complesso il Vicusseux è molto più del suo maestro lontano dalla sensiblcrie e dalle tempeste passionali del Romanticismo e soprattutto da certi entusiasmi per le oligarchie ereditarie. Ma, al di là dello stesso Sismondi, il pensiero ricorre ad ancora più remote e segrete scaturigini: allo Zwingli, per esempio, con il suo metodo della pubblica disputa e della per­suasione illuminatrice e con la sua serena coscienza dei valori dell'intelligenza, mutuata appunto da quella Firenze, ove il Vicusseux dovrà operare tre secoli più tardi. Del Riformatore svizzero, con ogni probabilità, Giampiero conosceva poco più del nome. Ma in quanta parte il liberalismo elvetico non 6 debitore spiritualmente, oltre che del repubblicanesimo calvinista, anche dell'umanesimo zwingli ano, con le sue limpide tonalità pre-illuministiche ? Lasciamo aperto l'interrogativo per chi sappia risolverlo con maggiore competenza della nostra. Ma del legame almeno fra il liberalismo umani­tario e progressista, di cui il Vicusseux è missionario attraverso i propri giornali, ed il protestantesimo elvetico del primo Ottocento non possiamo in alcun modo dubitare. E aggiungeremo che ce ne ha ancora più con­vinto un'occhiata che, ancora sotto l'impressione della lettura del bel libro del Cianipini. c'è venuta voglia di dare all'archivio della comunità evan­gelica cui appartenne Giampiero, cioè VEgUse Evangdique Réformie di Firenze. E Non c'è molto da. trovarvi per quanto riguarda la biografia del
1 Sa cui v. Jjt A.-vmtfi, UÉgUw vitmgrliqtf rfforniài de Flùmire. Firenze. 1898: opera condotto ù dare. duIPnrehivio dcllu Chiesti in parola. mVlJurooppii. attui augustamente Confinata nei limili di un'augusto ermineti parronrhìale.