Rassegna storica del Risorgimento
1795 ; FRANCIA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; GUASCO CARLO
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1954
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58
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58 Angelo Maria Raggi
Altre nazioni erano riuscite, o riusciranno durante il corso del nuovo anno, a modificare lo stato di guerra esistente con la nuova Repubblica francese. 8 Ferdinando, granduca di Toscana (9 febbraio) e la Repubblica di Venezia proclamavano la loro neutralità. La Svezia inviava un ambasciatore a Parigi. L'Olanda (Repubblica Batava) firmava il 16 maggio un trattato d'alleanza a l'Aia. 2> Altrettando faceva a Basilea il 5 aprile la Prussia 8> e il 22 luglio nella stessa città veniva conclusa la pace con la Spagna; 4> il Guasco ne dà notizia in una sua lettera se pure con un certo ritardo.
12 agosto.
La pace di Spagna è sicura, come lo è pure la sospensione (Tarmi al Reno. L'Armata Austriaca in Riviera e la Piemontese a Posti dell'Alpi sono in una perfetta inazione; tocche fa supporre vicina la Pace; tanto pia che da alcuni giorni è sospesa la trasmizione da Pavia., Alessandria e Acqui, delle provvisioni da bocca e da guerra, che finora s'inviavano con calore sino a Savona. Dio lo voglia.
In diversi modi la Francia tentò di accordarsi col Piemonte,s' promettendogli anche la restituzione della Savoia e del Nizzardo, e la cessione d'alcuni territori da togliersi alla Lombardia. Specialmente importanti furono le trattative condotte col ministro di Sardegna a Berna, barone Vignet des Etoi-les. 6) Ma tutti i tentativi fallirono per diverse ragioni: per la scarsa fiducia che dava il nuovo governo rivoluzionario il quale non poteva assicurare un potere duraturo e capace, per le pressioni inglesi ed austriache al riguardo, ed anche per l'avversione personale del re Vittorio Amedeo III nei confronti dei Francesi. Il vecchio re non fu certo un tiranno come lo volle definire l'Alfieri, né possiamo accettare completamente il troppo duro ritratto che di lui ci lasciò uno scrittore anonimo nelle sue memorie.7) Ma certo era troppo profondamente permeato da uno spirito monarchico ed aristocratico che non gli permetteva di fare la sia pur minima concessione alle nuove idee giacobine. *)
Mentre le diplomazie lavorano per vedere se è possibile un accordo tra le parti, le truppe si preparano nei loro quartieri invernali e si effettuano tutti quegli spostamenti che potranno rendersi utili in un prossimo domani.
*) A. SOBEL, L'Europe et fa Revolution Francaise, Paris, 1909, voi. IV, p. 251 segg.
2) C. BOTTA, Sommario della storia d'Italia, Losanna, 1839, p. 357.
3) X. B. SAINTINE, op. cit., p. 202.
*) Il 4 aprilo secondo il D. CASOTTI, Stana della Corte di Savoia durante la Rivoluzione e t'Impero Francese, Torino-Roma, 1892, voi. I, p. 288.
s) D. CABUTTI, op. ci*., p. 239 e segg.
j C. DENINA, fatano fella Italia Occidentale, Torino, 1809, voi. Y, p. 168.
V Era Vittorio Amedeo III un Re di dolci costumi, corno ognuno che da vicino u conobbe ben intende, e inolio di cuore, nm n che fosse infastidito d'una corona, che da troppi bragia ama recava la sua stirpe, o che per la cadente sua età più capace ri non fosso d'ottano conmgbo, non solo pertanto egli Ben stava indolenzito alla visto di sì orribile spettacoli, ma prendevano certo gusto e spasso) {Memorie sincere d'un prigioniero di Veruni, per servir* olia storia patrie aV Subalpini. Torino, 1805. p. 2). *> C. TTVABOM, L'Italia durante 0 dominio Francese (1789-1915). Torino, 1889, voi. I,