Rassegna storica del Risorgimento
1795 ; FRANCIA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; GUASCO CARLO
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1954
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69
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La campagna franco-austro-sarda del 1795, eec, 69
II nostro Alessandrino Marchese Luigi Colli si e nuovamente segnalato nel dì 23 dello scorso, con aver per ben sei volte bravamente respinto i Francesi, iti in numero di 4600 uomini ad assalire il Posto di S. Bernardo da lui difeso. Il Nemico ha perduto da 1000 morti e feriti* 17 Uffizioli, e piò. 100 soldati prigionieri. Dal canto nostro ebbimo quattro Uffizioli feriti con circa 14 uomini, tra morti e feriti. La Cavalleria Napoletana parte domani per tornare nel Lodigiani. Gli Ulani vanno ad occupare i Quartieri da essa abbandonati. Due Battaglioni d'Aosta, due di Genovese ed altrettanti della Marina, giungeranno a momenti, per il Po a Valenza. I quattro primi resteranno in questa Cittadella, i due ultimi vanno a Tortona. La nostra guarnigione dunque sarà, per tutto Vinverno, disotte Battaglioni Piemontesi, e due Austriaci, con la Cancelleria, Tesoreria, Posta Imperiale, e milVahre seccature d'alloggi e provviste ... I Francesi, awegnacche vincitori nel di 23 novembre, anno però perduti più di 6000 uomini tra morti e feriti. Moltissimi Tedeschi che credevasi morti, disertati, o prigioni, vanno rag' giungendo, a squadriglie, le loro bandiere. Parecchi de loro Reggimenti si son battuti come li óni. Il loro Generale Ternej, due Colonetli, un Tenente Colonello, ed una trentina di Uffizioli son rimasti in poter del Nemico. I Reggimenti dell'Arciduca Antonio, di Thurn e di Strasoldo son quelli che più. anno sofferto. Tutta la Fanteria Imperiale è finora di là da Acqui; ma parte di essa passerà presto al di qua di detta Città.
Fortissime, sebbene il Guasco accenni solo a quelle francesi, furono anche le perdite dei federati che ebbero 3500 uomini morti e 4000 prigionieri. Furono pure abbandonati 5200 fucili, 65 cannoni e tutte le grosse salmone. *) Nelle lettere successive, del 4 e dell'8 dicembre, il Guasco dà altre notizie sulle perdite subite in seguito alla battaglia di Loano, e sulla fuga del generale De Wins, al quale del resto non deve essere esclusivamente attribuita la colpa del disastro, 2) e sui movimenti delle truppe austropiemontesi ohe tentavano di sistemare le nuove posizioni. Ciò venne notevolmente facilitato dal Catto che i Francesi non seppero sfruttare il successo. *) Se Schérer si fosse lanciato su Torino con tutte le sue forze, non avrebbe trovato ostacoli.** Ma forse ciò non dipese né da inabilità, né da mancanza di coraggio, essendo egli privo di una efficiente cavalleria e dei mezzi di trasporto.5>
4 dicembre.
Ieri sera è qui giunto il valoroso nostro Marchese Colli dal Campo sotto Cova, ma ferito in una coscia da palla che gliela traversò da parte a parte. Questa disgrazia non gli è già accaduta il di 23 dello scorso, giorno in cui bravamente respinse per cinque volte dal suo Posto di S. Bernardo di Francesi, e li costrinse a tornar sempre indietro con gran strage, ma bensì il giorno 30 detto quando, d'ordine del Generale Colli, andò a coprire la ritirata del Generale oVArgentau. La patta non ha toccato verun osso, o nervo, onde si spera che guarirà bene. Il
i) N. BIANCHI, op. tu., voi H, p. 277.
2J C. BOTTA, Storia d'Italia, cit. voi. I, p. 25 scgg.
W C. COBSI, Sommario di gloria militare, Torino-Firenze, 1868, voi. TI, p. W.
) C. GAKTO, Storia degli italiani, Torino, 1856, voi. VI, p. 316.
5) X. B. SAIWTWE, op. ciLt p. 295.