Rassegna storica del Risorgimento

PIERANTONI (FAMIGLIA) ; ROMA ; MUSEI
anno <1954>   pagina <116>
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116 Libri e periodici
I libro, di cui riporto qui per brevità Bolo qualche punto tra . pm edificativi: Tutto ciò che non è prepararono alla vita futura, tutto dò ho ci può far dimenticare che atomo in cammino, tutto ciò che prendiamo per dimora tubile, è vanito ed errore, La religione introduce in ogni giudizio nostro intorno allo cose temporali l'idea della instabilità, della sproporzione nostri desideri e col nostro fine, della necessitò di abbandonarle, e questa idea appunto noi vor­remmo escludere da quelle che ci rapiscono...- La religione non vuole che condurci alla' saviezza e alla modera/Jone senza dolori inutili che portarci per tranquilla riflessione a quella ragionevolezza a cui giungeremmo per la stanchezza e per una specie di disperazione . È già qui, cóme ognun vede, la concezione manzoniana della vita e del suo ideale di felicità terrena quale apparirà come cardine dei Promessi Sposi: pessimismo e scetticismo sulle coso umane, ma pessimismo e scetticismo die la fiducia in Dio raddolcisce e rende utili per una vita migliore.
Della saggistica storica son riportati nel volume i due frammenti Detta rivo-bidone francese del 178 abbozzato tra il 1864 o il 1872, e Dell'indipendenza italiana, del 1873 (dieci anni prima della morte).
Si sa qual sia l'opinione diffusa sul Manzoni storico soprattutto dopo il giu­dìzio negativo pronunciato dal Croce e ripetuto pedissequamente, come suole, senza ulteriori approfondimenti, dai fedelissimi seguaci della sua dottrina. Ma l'accusa piò grave, che offende la verità, è quella espressa da qualche altro studioso, che nega del tutto al Manzoni il senso storico. Il Manzoni, siamo d'accordo, pone al disopra di ogni verità superiore, per lui immutabile, infinita, perfetta, il principio unificatore di tutto l'universo. Ma quel principio egli esplica con una coerenza indiscutibile, con una logicità impeccabile, con una visione dei fatti quasi sempre larga e perspicua, con imparzialità ammirevole. Pochi studiosi di storia possono oggi vantarsi, neanco quelli che appartengono alla scuola degli immanentisti, di saper trattare delle vicende umane con uno spirito sereno e umano come il Man­sioni, con un amore cosi fervido per il vero. Certo, egli giudica la storia da cattolico; ma allora si dovrebbero senz'altro eliminare dalla storiografia tutti gli storici cattolici e comprendervi unicamente quelli che considerano la storia come manifestazione dello spirito al disopra di ogni giudizio morale. D'altra parte è da tener presente che il moralismo manzoniano è ben diverso dal moralismo di molti scrittori cattolici, perchè egli giudica i fatti non per indulgere ad un partito o ad una setta, ma con occhio vigile, considerandoli nella loro realtà effettuale, come un succedersi di cadute e di resurrezioni, di miserie e di conquiste. Riguardo ai frammenti Sulla rivoluzione francese , sì, casi son discutibili per quel che riguarda l'impostazione, poiché egli non ha saputo cogliere, data la sua premessa evangelica, e dominare la scompostezza e la grandiosità dell'evento; ma nei par­ticolari vi è da ammirare la luminosità del pensiero, il vigor logico, l'acutezza delle notazioni. Peraltro ben diverso (convien ammetterlo se si vuole essere im­parziali) si presenta l'altro frammento Dell'indipendenza italiana. È un quadro vivo delle tristi condizioni della popolazione italica all'inizio del Risorgimento ed è una giusta valutazione dei meriti della politica di Vittorio Emanuele H e delle virtò dei capi e del popolo piemontese. Qui è riconosciuta l'impotenza del diritto contro una vetusta oppressione prevalente per la quantità e ancora più per la unità delle forze; qui è proclamata a calda voce lo necessità di combattere JSf0 !5an!er?>' * *****, fin dove è possibile, gli oppressi. Son pagine enne a ,0 ami., ma che hanno una freschezza, una limpidezza, una vigoria
óerZSt,alTM'vLSpìa<*f!hC ** **antologia manzoniana, per molti iati pregcvoluwtmu. non ne bia riportato almeno i brani più suggestivi
mTrvST?. e*"Sre **** *U IcltBra ******> im-ompiutana ali amico Victor Contesa nel 1829, il 12 novembre, rifatta piò volle, ma non