Rassegna storica del Risorgimento
PIERANTONI (FAMIGLIA) ; ROMA ; MUSEI
anno
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1954
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pagina
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118
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U8 Libri e periodici
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1 MARINO LIKAVKCNA
NARCISO NADA, L'Austria e /a questione nm dalla mifefefi fine deHa Con/ere/tra diplomatica romana (agosto imhwho 1831), Tonno, Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia della Università di Tonno, voi. V, Fase. 3, 1953, pp. 196. S. p.
I miei spogli bibliografici invadono troppe pagine di questa rubrica della Rassegna , ed è per questo ebe raramente ne occupo altre per recensire opere che pur mi interessano. L'autore di questo studio, però, mi ha chiamato diretta-mente in causa, sia gentilmente citando il mio più recente lavoro, sia facendomi dire, nella conclusione, che non sarebbe più stato il caso di rifare la storia degli avvenimenti del 1831 poiché molto ormai era stato scritto in merito (p. 143), tanto che, nella sua modestia, il Nada quasi ei giustifica per aver trattato di nuovo l'argomento. Ma se avessi pensato così, perchè mi sarei occupata anch'io della politica estera romana di questo periodo? Io avevo ritenuto superfluo ritessere ancora la storia dello Stato pontificio nel 1831-32, in quanto mi pareva che le poche cose che avevo da dire a chiarimento di alcuni aspetti di quella storia, si potessero rapidamente inserire in un quadro già conosciuto, che era inutile descrivere minutamente. È con grande piacere che ho visto riconfermata la mia tesi di una decisa volontà riformatrice dell'Austria nel 1831, da chi ha più ampiamente di me sondato gli archivi viennesi (ma qualche documento austriaco lo conoscevo anch'io), e da Vienna ha guardato a Roma, come anni fa il Silva e, più recentemente, lo scomparso amico Vidal, avevano fatto da Parigi. Ed era proprio questa interpretazione francese, che aveva falsalo la realtà del pensiero del Mettermeli, arrivando ad attribuirgli mire espansionistiche sulle Legazioni, mire che anche il Nada dichiara inesistenti (p. 5). Se non mi fa velò una certa simpatia che mi ispira la figura del cardinal Bernetti, direi che FA. sottovaluta la sua azione. Non era un reazionario tipo Sol aro della Margarita o Canosa e non aveva rappresentato la politica ligia alle tradizioni di Leone XII (p. 45). Questo pontificalo è caratterizzato dai card. Della Somaglia più che dal suo secondo segretario di Stato, così come Gregorio XVI sarà appaiato al card. Lambruschini più che a Tommaso Bernetti, il quale cadrà proprio perchè non abbastanza reazionario (e dell'opposizione degli altri membri del Sacro Collegio il Nada coglie i primi in* tomi già nel 1831), se come tale vogliamo raffigurare chi non obbediva ciecamente all'Austria, la quale (sia detto tra parentesi) aveva smesso nel 1831 di rappresentare nei confronti di Roma la immobilità della Santa Alleanza (e fu torse un errore): perchè e*è una notevole differenza fra la politica austriaca del 1831 e quella dal 1832 in poi; cosa che risulterà certamente dal seguito del suo studio, che il Nana ci promette.
I L'A. segue, passo passo, le incertezze e le difficoltà nette quali venne a trovarsi nZFJfiTrVf?0" ?* t*?""**** i] Govu romano e, soprattutto, con i "l0-!?8 ****. 9W W arrivavano in ritardo le istruzioni e te notizie