Rassegna storica del Risorgimento

PIERANTONI (FAMIGLIA) ; ROMA ; MUSEI
anno <1954>   pagina <134>
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134 Libri e periodici
gita fin dal '48 corno un corpo di difesa dai proprietari wlncU possiede i TmX card casi a luoghi, a Tra l'altro a Brente, ne M60. finehè BÌKÌO non giunge a ristabilire nei municipi di olito proprio i civili che erano tati gli eterni avversari delle rivendicazioni contadine, e trasforma di nuovo U guardia nazionale in un corpo di difesa di quei ceti (p. 224). Cosi Bfario diviene . perchè appunto non si è estesa l'analisi a un più ampio insieme di fatti e di documenti qualcosa come un eroe solitario a rovescio: in realtà la sua azione si inserisce in un gioco quasi meccanico di forzo e di interessi in lotta, dove domina il fato classista di cui il Romano fa cenno (p. 226) ammettendo tutta-via che l'azione individuale consapevole può spezzare qua e là il tessuto, U servitù delle cose . In tal senso (e non del rotto d'accordo con rinterprotazione del Romano) noi abbiamo la sensazione che ai sia modo di sottolineare tutta una serie di iniziative e di interventi non facilmente riconducibili al rigido contrap­porsi degli interessi di ceto o di classe, quando le rivendicazioni contadine sono appoggiate e guidate da democratici magari borghesi, da artigiani intelligenti, ecc. (a Bronte il Lombardo, o il muratore Aidalia: p. 226). Anzi* diremmo che da queste iniziative potrebbe emergere qualche elemento meno grezzo >, qualche spunto rivoluzionario non legato all'ora e al luogo, o alle lotte dei clan locali. Con quali scopi, e con quale efondo ideologico? Probabilmente, con uno sfondo di aspirazioni democratiche, quasi socialistiche, come quello che traspare per esempio attraverso varii scritti di esuli siciliani democratici, di on Pasquale Calvi o di un Giuseppe La Farina (della prima maniera), studiati con cura dal Romano stesso (op. cit, pp. 173 e segg.). Né si può dire insignificante l'influenza della propaganda democratica fra le classi popolari, specie nell'ambito cittadino (ibid., p. 173). Proprio per questo, sembra opportuno che qualcuno assuma il compito di raccogliere metodicamente documenti sul 1860, per cominciare, in certo modo, dal principio. Riconosciamo intanto allo Scichilone il merito di aver dato per primo l'esempio, per il periodo post-unitario, e di aver assolto degnamente l'in­carico assunto, addossandosi il faticoso lavoro della raccolta e della pubblicazione delle fonti: nel bel saggio di F. S. Romano, frutto di pazienti e intelligenti esplo­razioni in un campo ch'è quasi ancor da dissodare, vediamo una succosa primizia, cui potranno seguire lavori più ampii, quando il terreno sia preparato.
ETTORE PASSERI:*
NUNZIO COPPOLA, Un martire dello Repubblica universale, Giorgio Imbrumi. Saggio biografico con lettere inedite; Napoli, Conte, 1953, in 8, pp. 126. L. 700.
Questo scritto ha l'indubbio merito di portare alla luce dei documenti su Giorgio Imbriani in gran parte inediti e di grande interesse sia per la conoscenza dell'uomo, sia per la conoscenza del periodo, documenti preceduti da un saggio biografico che si mantiene sempre sul piano di una serietà storiografica che non indulge a toni apologetici o esaltativi.
L'ambiente nel quale Giorgio Imbriani si era formato, (sua madre era una Poerio), aveva indubbiamente creato in lui, fin dall'infanzia, condizioni favorevoli ad un particolare sviluppo spirituale. E certo quel rigorismo etico che l'L andò ben presto formulando, se poteva avere in un primo tempo lusingato la madre, doveva averla in un secondo preoccupata perchè andava a sfociare, in questo gio­vane non ancora ventenne, in una sorta di insofferenza verso tutto e tutti Tale rigorismo etico non tardò ad assumere ben presto un precìso colore politico mutandosi m un radicalismo che gli fece respingere in blocco tutto il mondo che lo circondava con i suoi ordinamenti e i suoi abusi, le sue leggi e le sue falsità e che gli fece vagheggiare un mondo migliore che riconoscesse la libertà e la