Rassegna storica del Risorgimento
PIERANTONI (FAMIGLIA) ; ROMA ; MUSEI
anno
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1954
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pagina
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137
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Libri e periodici 137
diretti u sultilirv il loro monopolio fittila intelligenza desi paese controllando e dirigendo dal mitro le istituzioni scolastiche, ancora oggi minacciale dalla irreg> gUuontaziuno e dalla uniformità livellatrice imposta dall'alto ed alimentala dalla bea radicata mentalità burocratica che penetra capillarnjoutc dal centro alla periferia.
La lotta sorda, continua, tra le forze laiche e la Chiesa cattolica, gelosa dei propri privilegi ai quali non intende rinunziare, si svolge con alterna fortuna: la borghesia liberale riesce, è vero, ad abbattere il potere temporale, ma non è in grado di sradicare la posizione morale che la Chiesa aveva ed ha ancora nel nostro paese.
Attraverso le pagine di Lamberto Bórghi viene ricostruita questo lotta che non è ancora cessata: da una parte uno Stato giovane che si dibatte, pur tra interessi contrastanti, contro una potenza spirituale che spinge ovunque i suoi tentacoli; dall'altra una organizzazione formidabile che mal si adatta a rinunziare al predominio sulle coscienze.
Di fronte alla politica italiana che riesce a sottrarre la scuola ed ogni altra attività al controllo del clero per affidare tutto allo Stato, la Chiesa assume un atteggiamento decisamente ostile ed intransigente con il quale spera di potere impedire l'emancipazione della nuova nazione.
Ma quando sembra, che la borghesia italiana abbia vinto la sua battaglia, la Chiesa si accorge che il suo atteggiamento potrebbe segnare la sua fine. Noti polendo però più distruggere quanto, contro la sua volontà, è stato conquistato dalla borghesia laica, gradatamente, pur mostrando di rinunziare alle sue antiche, tradizionali aspirazioni, si accosta alla borghesia per riconquistarla.
Fin qui l'opera storica che noi recensiamo.
Quanto scrive il Borghi per denunziare questo tentativo e per prospettare le conseguenze di una infiltrazione della Chiesa nella politica italiana costituisce un pregevole studio politico le cui deduzioni, da noi parzialmente condivise, pure attraverso una diversa visione politica, non possono essere oggetto di questa nostra nota che vuole essere una rapida recensione destinata ad una rivista di studi storici e non già ad una rivista di studi politici. TOMMASO FEDIO
A. FRUMENTO, Imprese lombarde nella storia della siderurgia italiana. Il contributo dei Falde. Voi. I: dal 1833 al 1913; Milano, 1952, in 8, pp. 274. S. p.
Nel quinto anniversario della morte del sen. Giorgio Enrico Falck la Società Acciaierie e ferriere lombarde Falck ha promosso hi pubblicazione di questo volume, che si presenta in elegante veste tipografica ricco com'è di grafici e di tavole anche a colori. Forse di più piacevole lettura di altri volumi promossi dalla Edison, dalla Broda, dalla Fiat, per tacere di organismi bancari e finanziari, è un utile contributo a una miglior conoscenza di un particolare settore della storih economica italiana.
Il Frumento, attingendo alle carte degli archivi Falck e Scalini, e fondandosi m stadi vecchi (come quelli del Curioni, dello Zoppeti e dello Scagnetti) e recenti (come quello del Frassoti; ma perchè non anche su quello del Golzio?), espone le attività e le vicende di G. E. Falck senior (1809-1885) oriundo della regione alsaziano-palatina e venuto in Italia nel 1833, di Enrico Falck (1827-1878), di G. E. Falck Junior (1866-1947), dapprima più tecnici in società con italiani che capitalisti, poi, dal 1862, imprenditori rupi in luti, e I progressi tecnici ed economici dell'industria mineraria e siderurgica In Lombardia specie nel sec. XK,