Rassegna storica del Risorgimento

PIERANTONI (FAMIGLIA) ; ROMA ; MUSEI
anno <1954>   pagina <138>
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138 Libri e periodici
praticamente, gufi doperai* una terminologia che ai va diffondendo,, dagli ultimi anni del capitalismo fondale (P. Rubini, il primo odo comasco di G. E- altìc san., aveva acquistato miniere o impianti dal conio GinUni) sino alla piena afferma­zione del capitalismo industriale contemporaneo.
I procedimenti estrattivi e produttivi della ghisa e del metallo raffinato sono dal Frumento esposti con stile piano, accessibile pure ai profani? del pari i mi­glioramenti ad. essi apportati dai Faick, grazie a una lunga esperienza In miniere o industrie del Belgio e della Germania, a studi specializzati compiati a Zurigo e altrove, a una tenace applicazione congiunta a un'ottima conoscenza del mercato economico. La loro attività coincise dapprima, e ad essa contribuì potentemente, colla trasformazione dell'industria minerario-siderurgì ca che smise di utilizzare lo legna o il carbone di legna impiegando torba e carboni fossili Seppero, poi, abilmente orientarsi nelle nuove situazioni che il Risorgimento aveva creato colTunincazionc del mercato nazionale.
Sarebbe forse stato desiderabile che il Frumento avesse detto qualcosa sulla attività politica degli esponenti dei siderurgici per sostituire alle basse tariffe doganali piemontesi, che era stato merito dì Carlo Alberto e del Cavour intro­durre, un sistema protezionistico, giustificato colle situazioni eccezionali del 1866 ja.del 1870, colle esigenze di popolazioni che si sfamavano grazie al mantenimento di impianti dispersi, e colle necessità della difesa militare ecc. Ovviamente il protezionismo serviva soprattutto agli interessi di ceti imprenditori arretrati; ma, grazie all'opera intelligente dì alcuni produttori, come i Falde, all'ombra di esso si operò una trasformazione di impianti, una loro concentrazione e ridistribuzione che significò un sostanziale e sostanzioso rammodernamento, sinché ai giunge alla creazione delle Acciaierie e Ferriere Lombarde , e alla fondazione di centri, còme Sesto San Giovanni, ancor oggi pulsanti di attività.
Come bene riassume il Frumento, tra il 1870 e il 1886 la metamorfosi della nostra industria aveva preso slancio: il coke aveva sciolto il millenario incanto che avvinceva le magone alle solitudini montane, dove i boschi custodivano la sacra fiamma del carbonio, le macchine a vapore stavano liberando le ferriere dalla soggezione dei corsi d'acqua, le strade ferrate avevano spezzato gli argini delle rendite di posizione sconvolgendo l'antico equilibrio delle distanze, le valli alpine, che erano andate ammassando di secolo in secolo i forni reali e le fucine, vedevano accrescersi la tendenza migratoria verso i centri della pianura padana e della costa ligure, poiché alla ghisa nostrana si sostituivano i rottami ferrosi importati via mare, colla conseguenza che i raffronti circa le quantità di ferro estratto e lavorato nella prima metà del secolo e nella seconda non hanno importanza per stabilire la quantità di metallo prodotto. All'intuizione di G. E. Falck jr. che non era più indispensabile lo sfondo rupestre alpino o prealpino alle ferriere, che, anzi, il perno del processo siderurgico doveva conficcarsi presso la capitale della regione e che persino qualche laminatoio poteva trapiantarsi nei Corpi santi ambrosiani, insomma che Milano doveva diventare il centro della siderurgia dell'Italia settentrionale causa l'economia dei trasporti, perchè centro dell'industria dell'Alta Italia, perchè può ottenere in forti quantità e ai migliori costi il rottame ed è situata sulla principale linea di comunicazione per l'impor­tazione dei carbone tedesco, corrisposero realizzazioni grandiose, attraverso le quali la produzione italiana di ferro e di acciaio lavorato si quintuplicò tra il 1896 e il 1911 dopo alcuni anni di gravi incertezze.
Q auguriamo che sia ora pubblicato il volume che dovrebbe illustrare i
progressi della Falck nella veste tecnica più moderna, che si precisò durante
la guerra 1915-1918 e che ri sviluppò negli anni successivi, ,
LUIGI BULPEitETTi