Rassegna storica del Risorgimento
JOSEPHSTADT ; LUBIANA ; CAVALLETTO ALBERTO ; MANTOVA
anno
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1914
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pagina
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37
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Alberto OamtteMo toetle carceri ecc. 37
al Cavalletto nel pensiero commosso il fosco processo di Mantova e la sanguinosa tragedia di Belfiore e la raggiante figura del martire biondo con cui aveva tanto sognato e sofferto, e la derelitta madre di lui rimasta inconsolabile e sola. Il desiderio di conoscerla e di confonder con lei le sue lagrime sorse allora imperioso nel suo nobile cuore ; ora che lo poteva, era suo dovere soddisfare la promessa latta all'amico morente.
Salutati gli amici e i parenti continuava nella lettera alla sorella io desidero soddisfare a un antico voto del mio cuore, cioè di portarmi senza dilazione a Brescia ed a Mantova per salutarvi? personalmente l'ottima Madre di Tito, il buon Pilatì e mons. Canonico Don Luigi Martini, e per via a Verona i carissimi Scipio e Piero.1 Fa, che per questa brevissima gita di forse tre giorni, io possa al mio arrivo trovar senza difficoltà, s'è possibile, la necessaria carta di via .2
Tre o quattro giorni dopo, per Trieste e Venezia, egli rivedeva la sua dolce terra natale, la sua Bosa e gli amici.8 Il suo ritorno in Padova fu salutato con. cordiale simpatia da tatti i buoni, con viva esultanza dai patrioti, che onoravano in lui il capo venerato, e molto ancora si aspettavano dalla sua fede, dal suo coraggio e dalla sua operosità.
Sapeva il Cavalletto, tornando, che il suo compito non era per anco finito ; nella oscurità della sua casa modesta egli non veniva quindi per riposare, ma per riordinare le sue memorie, per ritemprare il suo spirito, per rinsaldare i suoi convincimenti, per studiare i mezzi più acconci di rendersi utile alla patria, mentre sentiva pesargli intorno ogni giorno più assidua la vigilanza sospettosa degli antichi nemici, che nell'aureola splendente intorno al suo capo fatto sacro dai patimenti, indovinavano una nuova minaccia e un nuovo pericolo.
E appena due anni erano passati dal suo ritorno, che già s'avviava egli a un secondo esilio (fortunatamente volontario questa
L'aw. Scipione fezi e il dottor Pietro Zonati, ambedue di Verona.
2 Lotterà 8 dicembre 1856 erti.
a n prof. Gloria nella, citata, sua Cronaca di JfatfMtà 15 dicembre '56 scriveva Da parecchi giorni è tornato in patria il Cavalletto in uno stato di salute abbastanza florido,