Rassegna storica del Risorgimento

CARLI PLINIO
anno <1954>   pagina <839>
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AMICI SCOMPARSI
PLINIO CARLI
Si è epento recentemente ad Asiago, dove si trovava per un breve sog­giorno, il prof. Plinio Carli, maestro di alto intelletto, filologo e critico di grande dottrina. Nato a Pisa nel 1884, fu allievo della Scuola Normale Superiore, sotto la guida di Alessandro d'Ancona e di Vittorio Gian, che lo iniziarono al metodo severo degli studi filologici, perfezionati poi a Firenze alla scuola di Pio Rajua. Cominciò giovanissimo a produrre pregevoli studi sul Machiavelli, cui dedicò almeno trent'anni di lavoro filologico-crmeneu-tico, che si assomma nell'edizione critica delle Istorie Fiorentine e nella bella e fortunata Antologia delle opere maggiori, e su Dante, alternando su questo autore noterelle erudite, spesso ingegnose ed acute, a saggi di più profondo impegno e di più vasto respiro criticostorico. Poiché Plinio Carli fu soprat­tutto, ed egli stesso lo confessava candidamente, un filologo, ma senza iso­larsi mai in un gretto e pedantesco filologismo. La sua natura vivacissima, intelligente, largamente e generosamente umana, lo portava spesso a supe­rare d'istinto i limiti della filologia ed a trovarsi oltre quei limjri, a più stretto contatto col mondo della poesia. Ch'egli non fosse soltanto un filologo, dimo­strano, oltre i saggi critici sparsi in numerose riviste e solo parzialmente accolti in un volume postumo, che è lo specchio più limpido della sua nobile figura di umanista, le introduzioni e le note testuali nei tomi degli Scrittori Italiani ed i giudizi contenuti nella Storia della Letteratura Italiana, opere redatte in collaborazione con Augusto Sainati, nate dall'esperienza viva dell'inse­gnamento della nostra letteratura, professato per molti anni nel Liceo Galileo Galilei di Pisa. La filologia rimase, però, sempre il suo amore più caldo, la sua vocazione più chiara, il campo in cui più apertamente si mani­festarono le doti del suo ingegno. Oltre ai testi critici da lui stabiliti, occorre segnalare la sua instancabile attività di recensore in frequenti e vastissime rassegne bibliografiche e nel Giornale Storico della Letteratura Italiana, ras­segne ch'erano esse stesse importanti contributi a questioni di critica testuale ed insieme rigorose analisi e misurati giudizi valutativi delle opere prese in esame.
Nel 1934, in considerazione delle sue benemerenze e delle sue alte capacità, su proposta di Giovanni Gentile, di Vittorio Cian e di Michele Barbi, il Carli fu esonerato dall'insegnamento per assumere l'incarico di segretario del Comitato per l'edizione nazionale delle Opere di Ugo Foscolo e di editore del ricchissimo epistolario del poeta di Zaute.
Chi scrive questa nota commemorativa ancora sotto la dolorosa impres­sione della morte dell'illustre Maestro, sa quanto amore por il poeta, quanta dottrina di studioso, quanta perizia ed acutezza di filologo il Carli, già in­nanzi negli anni e gravemente sofferente nel fisico, abbia mostrato nell'at­te ndere alla pubblicazione dei primi quattro volumi delle lettere foscoliane.