Rassegna storica del Risorgimento

VIDAL C?SAR
anno <1954>   pagina <842>
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842 Amici scomparsi
alla inflazione di geni che ci circonda, Diogene poteva ancora nutrire qualche speranza.
Come Stendhal, ma con più immediata ragione di lui, si definiva mi­lanese. Era nato, infatti, a Milano il 17 febbraio 1895 e da Milano, rimasta viva nel ricordo e nel desiderio, aveva derivato l'amore per la nostra terra e l'interesse per la sua storia. Amore ed interesse che ai precisarono ancor meglio quando, durante la prima guerra mondiale, fu assegnato come interprete, nel 1918, presso le truppe francesi in Italia. Studente all'Università di Parigi dal 1921 al 1925, vi ottenne, nel 1923, la borsa Rothschild; inviato a Roma nel 1926 dall'Académie des Sciences morales et politiqucs, si meritò la borsa Maurice Block; il 27 gennaio 1928 consegui il tìtolo di Doctcur-èsLettrcs e nel 1929 fu laureato dalla ricordata Académie con il premio Drouyn de Lhuys.
In tutta questa prima fase della sua vita Cesar Vidal ha dato prova di mirabili doti di tenacia, di volontà, di carattere e, come ebbe a ricordare il suo preside di liceo, di una assoluta probità intellettuale. Le soddisfazioni che egli ha avuto dalla sua carriera di studioso e di insegnante sono state frutto di quotidiano lavoro e di quotidiani sacrifici, di una fatica che ha igno­rato sempre il riposo. Aveva cominciato a insegnare a diciassette anni, come istitutore supplente; nel 1917 era titolare, successivamente superava il tra­guardo delle Scuole Normali, quelli della licenza di storia e del diploma di studi superiori, prima di arrivare all'agognato e meritato dottorato in lettere. Nel 1932 entrerà come professore al Liceo Turgot, a Parigi, ove resterà fino alla fine.
Fu in occasione del conseguimento del titolo dottorale che egli cominciò a farsi notare come studioso del Risorgimento. La Bua tesi principale, dedicata a Eni ile Bourgeois, su Carlo Alberto, e la complémentaire consa­crata a Mazzini e ai tentativi rivoluzionari del'33-34 e dedicata a Paul Matter, hanno costituito l'inizio di una serie di ricerche e di saggi originali, che han­no assicurato a Cesar Vidal un posto eminente tra gli italianisants di Francia e tra i cultori di storia del Risorgimento. Ventisette anni di ininterrotta atti­vità, le cui tappe sono contrassegnate, e non tutte, dai titoli dell'accluso elenco, al quale vanno ancora aggiunti alcuni articoli apparsi dopo la scom­parsa dell'autore.
Al quale l'Italia non parlava solo con il fascino della sua storia e delle grandi figure del suo passato, ma anche con l'interesse che suscitava la sua realtà presente, soprattutto nella speranza, in lui sincera ed ardente, di una maggiore intesa tra i due paesi congiunti nel suo amore. Per questo, tra i saggi di storia del Risorgimento, sempre ricchi di una documentazione nuova e precisa, tra le sue notazioni bibliografiche così copiose e così utili, appaiono articoli, opuscoli e volumi che parlano del conflitto tra Poincaré e Tittoni nel 1912 e della nostra azione in Albania durante la prima guerra mondiale, insegnano quello che è opportuno sapere del nostro esercito e suggeriscono una migliore intesa intellettuale francoitaliana, spiegano ai Francesi la que­stione del Dodecanneso e l'azione della nostra marina al momento dell'armi* stizio del 3 settembre. Quando, davvero inattesa, non appaia, addirittura, la traduzione dei famoso volume del Visconti-Prasca sulla guerra decisiva ...
Perchè questo Officiar de reservey oltre quella per gli studi storici, si com­piaceva di una sua seria e sicura competenza militare. Chiamato a prestare