Rassegna storica del Risorgimento
VIDAL C?SAR
anno
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1954
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pagina
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843
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Amici scomparsi
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la sua opera presso la Scuola di guerra, vi ottenne citazioni all'ordine del giorno nel 1930, nel 1932. nel 1935 (l'anno in cui fu mandato in missione presso il corpo italiano distaccato nella Sarre). Decorato della croce per i servizi militari volontari e, nel 1951, della Legion d'onore, fu da ultimo destinato come capitano traduttore al Centre Interarmées de documentatimi milìtairc. E chi lo ha veduto, nel settembre 1952., severamente chiuso nell'uniforme del suo esercito, commemorare presso l'Ossario di Solferino la battaglia che accomunò nel sacrificio e nella gloria gli Italiani di Vittorio Emanuele Ilei Francesi di Napoleone HI, si è reso conto che, in quel momento, lo storico era di nuovo tornato soldato.
H prevalente interesse del Vidal come studioso è costituito dalle ricerche di storia diplomatica, fondate su una solida e varia documentazione, che egli sapeva trovare fra i tesori innumerevoli dell'Archivio del Quai d'Orsay. À differenza di molti storici francesi di vent'anni fa. per i quali le-indagini sulla storia italiana più recento non costituivano che un momento isolato della loro attività, Egli ha posto al centro del suo lavoro tali indagini e vi si è mantenuto costantemente fedele. Non solo, ma, desideroso di far tutti partecipi della sua passione e del suo entusiasmo, ha messo spesso la propria opera a disposizione d'altri studiosi, francesi e italiani, facilitando ricerche, procurando documenti, segnalando materiali bibliografici, con una generosità ed uno spirito di collaborazione che trovano difficilmente riscontro. La bontà profonda del suo animo, l'assenza di prevenzioni, di gelosie, di invidie facevano veramente di Lui un raro esemplare umano. Nessuno mai, studioso di fama o semplice studente universitario, s'è rivolto a Lui invano per un consiglio, un'indicazione, un aiuto. E la accogliente casa di Nogent, ricca di ricordi, di testimonianze e di nostalgie italiane, era sempre aperta a chi, venendo dall'Italia, cercasse un volto amico ed una parola affettuosa. Anche per questo Cesar Vidal non sarà mai dimenticato dagli Italiani che lo hanno conosciuto.
La prima volta che la direzione di questa rivista si è. rivolta a Lui, dietro consiglio di Mario Menghini, che l'aveva carissimo, per ottenerne la collaborazione per una bibliografia degli studi francesi sul Risorgimento, la risposta è stata immediata e cordiale e ispirata al suo amore per l'Italia: Non posso dire di no alla sua proposta scriveva il 23 gennaio 1934, chiedendo indulgenza per qualche incertezza del suo italiano , poiché debbo molto alla R. Università di Roma dove ho avuto la buona fortuna di essere studente nel passato e che ne ho serbato un ricordo incancellabile.
Il suo primo articolo per la Rassegna non fu, però-, di carattere bibliografico, ma quello dell'aprile 1935, Nuova luce suda diplomazia francese e la questione veneta, per il quale la sua maggiore preoccupazione era stata la questione della lingua. Non posso presentarlo in francese (salvo i testi) ai lettori italiani e non mi sento capace di scriverlo correttamente in italiano. Se potessi farne la traduzione sarebbe il miglior partito. Ma la preoccupazione confessata il 9 gennaio 1935 fu superata dal fatto che l'articolo venne senz'altro dato nel testo francese.
Da allora la sua collaborazione alla nostra rivista è stata costante fino wllfl vigilia immediata della seconda guerra mondiale. Collaborazione che fu sempre, per Lui, un atto di amore per la sua Italia. Alla quale pensava con affetto di figlio in ogni momento, rallegrandosi per le sue gioie, rammarican-