Rassegna storica del Risorgimento
VIDAL C?SAR
anno
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1954
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pagina
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850
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850 Libri periodici
scarsa l'indicazione di opere italiane. Questo ci chiarisce, almeno in parte, la minor portata e quantità delle notizie sul nostro paese, del quale, per esempio, è vista con eccessiva sobrietà In partecipazione alla prima guerra mondiale. La cosa si spiega quando si pensi che FA., quale testo di storia generale italiana, non ha trovato che il mannaie scolastico di N. Rodo lieo (oggi avrebbe dello slesso la Storia degli Italiani, Firenze, Sansoni, 1954) e, per i periodi più vicini, C. Barba gal lo, G. Natali, F. Lemmi, A. Ferrari e Lunardi, per il '700, Salvemini, per la rivoluzione francese, la Storia d'Europa di Croce per considcracioncs ideológicas sul secolo XIX, la traduzione inglese del Leone XIII del Soderini, il libro della Sai-fatti su Mussolini, i tre volumi di II. Farinacci sul fascismo e quello di A. Bossi, del 1938, sulla nascita di quel movimento. Forse, è un pò1 troppo poco come informazione italiana.
Ma qui ci si pone subito il problema se si tratti di nn difetto particolare dell'autore, o non piuttosto di una più larga crisi, ci si consenta la parola, della conoscenza che fuori d'Italia si ha della nostra storiografia. Temiamo molto che sia proprio il caso di questa ultima ipotesi. A parte il fatto che nell'ultimo con gresso internazionale di scienze storiche, tenuto a Parigi nel 1950, il nome di Benedetto Croce risuonò soltanto per merito di qualche studioso italiano (è vero che il nome del Meineckc fu addirittura taciuto), desta un certo senso di disagio vedere come, in opere di grande merito e di larga diffusione, destinate al pubblico degli storici, e non soltanto a quelli già formati, ma anche a quanti siano ancora nella fase della loro formazione, la Btoriografia italiana sia piuttosto trascurata. Si prenda il libro di quel nobile maestro che fu Louis Ilalphcn, Introduction à rhisioire (2a ed., 1948), o l'altro, utilissimo, di due eccellenti specialisti come Comille Bloch e Pierre Rcnouvin, Guide de l'étudiant en histoire moderne et con-temporaine (1949), e noi troveremo ricordati, degli Italiani, nel primo, Machiavelli, Muratori e Croce, grandi nomi, non c'è dubbio, ma soltanto questi; nel secondo, pochi e non sempre ben scelti, né sempre esattamente indicati (per esempio, Spettanza per Spellanzon) nomi nostri, anche per periodi e argomenti nei quali la storiografia italiana ha potuto dire degnamente ed efficacemente la propria parola. Per questo ha costituito davvero un motivo di gioiosa sorpresa l'apparizione recente nella collezione Clio, che ha compito d'introduzione agli studi storici, del primo volume de L'epoque contemporaine (Parigi, Presscs Universitaircs de Franco, 1953). Era già uscito diversi anni fa, a cura di Pierre Renouvin, di Edmond Préclin e di Georges Hardy, il secondo, destinato al periodo 1871-1919, il periodo definito dagli autori della pace armata e della grande guerra, per antonomasia, allora: la prima guerra mondiale. Il primo volume (Restaurations et révolutions, 1815*1871, compilato da Jacques Droz, Lueien Genet e Jean Yidaicnc), Come tutti gli altri della collezione, è caratterizzato da una larghissima introduzione bibliografica generale e da precise e copiose indicazioni bibliografiche particolari, accompagnate da una esposizione dello stato attuale dei più importanti problemi storici riguardanti il periodo. Come si diceva prima, ha costituito veramente un motivo di gioiosa sorpresa vedere con quale abbondanza e con quale accuratezza di scelta Ja storiografia Italiana sta stata chiamata a contribuire alla informazione bibliografica. non solo con le sue opere generali o1 con quelle di maggior credito, ma anche con quelle di più minuta ricerca e di più limitato interesse.
Il volume della Clio gioverà a far conoscere agli stranieri la nostra letteratura storica, ma farà anche risentire l'urgenza che di questa, cosi ricca spiritualmente, così meditata e àcria nelle sue ricerche: e ncÌÌ site' conclusioni, si trovi modo di far giungere più frequente e più efficace l'indicazione fuori d'Italia. Come pure gioveranno le segnalazioni utilissime di opere italiane offerte nel recentissimo quinto volume della' llist<>rìe ttei ralations thtemationales, ad opera di P. Rcnouvin, Le XIX* siede. 1. De 1815 à 1871 (Paris, Hachette, 1954), del quale si parlerà prossimamente. A M C