Rassegna storica del Risorgimento
VIDAL C?SAR
anno
<
1954
>
pagina
<
860
>
860 Libri e periodici
ANTONIO SCOLASI, Carlo Montanari e la società letteraria di Verona; Verona 1954, in 8, pp. 12. S. p. (Estratto dagli Atti dell'Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, s. VI, voi. IV, a. 1952-1953).
RAFFAELE FASANARI, Carlo Montanari di fronte all'auditore Krauss; Verona 1954,. in 8, pp. 34. S. p. (Estratto dagli Atti dell'Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, s. VI, voi. IV, a. 1952-1953).
Questi due brevi saggi forniscono precise notizie, solla base anche di documenti inediti, intorno alla nobile figura del conte Carlo Montanari, in rapporto sia con la vita culturale veronese del tempo, sia con la congiura e il processo dei martiri di Belfiore. La Società letteraria di Verona, sorta all'inizio del secolo, accoglieva intorno al 1848 e negli anni immediatamente successivi i più schietti liberali della città (accanto invero ai funzionari del governo austriaco), i quali cooperavano, direttamente o no, all'opera di rigenerazione morale e polìtica dei popolo. Il maggior scritto, ad esempio, del Montanari (Censo stabile delle Provincie ex-venete] riflette il clima scientìfico degli studiosi lombardi, clic, attraverso indagini e studi su problemi concreti, agricoli, economici, sociali ecc., approntavano i mezzi pel rinnovamento del paese. Nel clima di oppressione e dì censura in cui vivevano i Veronesi sotto il patrio governo , il fatto stesso di poter leggere giornali, riviste (come il Crepuscolo, il Politecnico, ecc.) e libri italiani o stranieri, ispirati a sensi di vera libertà, consolidava, da un lato, la fede liberale in chi già la possedeva e preparava, dall'altro, il terreno per la diffusione stessa dei principi di libertà ed eguaglianza. Non è da trascurare per tale motivo il fatto che il Montanari, legato alla cospirazione mantovana, sia nello stesso periodo uno dei più importanti esponenti della Società letteraria di Verona, come viene documentato dallo Scolari.
Il saggio del Fasanari esamina il comportamento del Montanari sia di fronte agli altri congiurati, sia di fronte all'auditore Krauss, singolare figura di inquisitore, che aveva accentrato nelle sue mani tutti i processi per allo tradimento relativi ai comitati democratici rivoluzionari del Lombardo-Veneto.
H primo scontro del Montanari col Krauss si risolveva, nel dissolversi degli indissi, col proscioglimento dell'accusato (aprile-maggio 1852); il secondo, invece, originato da ben più gravi motivi (appartenenza al Comitato veronese) dava inizio al calvario del Montanari, la cui prigionia doveva durare fino al momento della condanna e della morte. H Fasanari segue passo a passo, con penetrante indagine psicologica, sulla base dei costituti del Montanari e degli altri imputati (documenti rintracciati presso l'Archivio di Stato di Mantova), le diverse fasi del processo, dall'interrogatorio degli inquisiti alle rivelazioni dei membri del Comitato veronese, fino all'ultimo interrogatorio del Montanari (16 gennaio 1853), qualche giorno prima della morte. Ed anche da questo ultimo scontro del Montanari con il Krauss si precisa la nobiltà di carattere del martire veronese.
RENATO tusxi
GASTONE MANACORDA, Il movimento operaio italiano attraverso i suoi congressi (1853-1892) (Biblioteca del movimento operaio italiano n. 5); Roma, Edizioni Rinascita, 1953, in 16, pp. 402. L. 1000.
Questo lavoro, già apparso, in una serie di supplementi alla rivista Rinascita, tra II 1949 ed il 1953, è fondato su fonti a stampa ed atti di archivio della massima importanza, in quanto il materiale d'archivio è per lo più inedito e quello a stampa si compone, soprattutto, di ulti di congressi, di giornali, di opuscoli ecc. poco noti o addirittura ignorati.