Rassegna storica del Risorgimento

VIDAL C?SAR
anno <1954>   pagina <861>
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Libri e periodici 861
Precede la trattazione una chiara introduzione di carattere metodologico ed esplicativo insieme* da un lato per la giustificazione del tema prescelto (indagine intorno alle origini del partito socialista in Italia) e dall'altro per la valutazione del contenuto politico delle storie d'Italia del Croce, del Volpe ecc.
Si deve ricordare, relativamente al primo punto, che vanno acquistando da qualche anno un particolare significato gli studi riguardanti i partiti, i giornali (anche locali), le associazioni operaie ecc.; è ormai attentamente studiato tutto ciò che può illuminare una zona in gran parte ancora sconosciuta dell'Italia tra Risor­gimento e Socialismo.
11 Manacorda, per delimitare la sua trattazione, precìsa poi di aver reagito alla tendenza di cominciare la storia dei partiti operai dalla storia delle idee socialistiche o comunistiche, e di non aver accolto l'impostazione di risalire alla storia del lavoro nell'epoca che precede la rivoluzione industriale. È chiaro allora che le date di inizio (1853) e di conclusione del lavoro (1892) indicano come i due punti di un arco, simbolo quasi dello svolgersi e del consolidarsi delle organizzazioni operaie, del collegarsi dello società di mutuo soccorso e di resistenza in associazioni regionali e in seguito nazionali: il movimento operaio non nasce socialista: lo diventa, scrive a tale proposito il Manacorda.
E, alla luce di questa intuizione, egli indaga sui momenti critici di questo prò. cesso di formazione, da un lato individuando il filone della storia del movimento so* ci ali sta nei congressi operai fino al 1892, e dall'altro giustificando il suo proposito di non voler dare né solo una messe di dati e di cifre, né una storia del socia­lismo in Italia. Ne viene di conseguenza una periodizzazione estremamente signifi­cativa con i tentativi di democrazia borghese (1861-1871, tentativo mazziniano; 1882-1886, radicale) e successivamente socialista-rivoluzionario del Costa e infine socialista evoluzionista con la scissione tra anarchici e socialisti.
L'autore, prendendo le mosse dal I Congresso delle società operaie piemontesi (Asti, ottobre 1853) e soffermandosi sulle forme tipiche di organizzazione operaia in Piemonte studia lo svolgersi delle società di mutuo soccorso secondo il principio della solidarietà operaia ed il carattere delle associazioni laiche, durante gli anni che vanno dal 1853 al 1859.
Il consolidarsi del regime liberale in Piemonte nel decennio di preparazione agevola la formazione di una classe borghese, atta alla direzione della cosa pub­blica, e accresce parimenti la forza di resistenza degli operai, che riescono ad acquistare sempre maggiore consapevolezza dei loro problemi (istruzione, cassa pensioni invalidità e vecchiaia, abitazioni, ecc.)'. Ed in tal senso è fondamentale, nel congresso di Genova (1855), l'approvazione del Regolamento dei congressi delle società operaie, nel quale sono così definite le finalità del movimento operaio: Scopo principale del Congresso si è di promuovere il benessere morale e mate­riale della classe operaia per mezzo dell'istruzione e del mutuo soccorso; propagare cognizioni utili di economia sociale e privata relativamente alle condizioni delle classi industriali ed operaie; accomunare: te Cognizioni pratiche delle diverse1 società per utilizzarle nel generale interesse (p.' 32).
D'altra parte, l'impostazione liberale e moderata dei congressi stessi (almeno per questo periodo) è confermata dal fatto che i partecipanti sono quasi tutta del ceto intellettuale e non operai (e le proposte relative al miglioramento morale risultano preminenti su quelle di carattere economico-sociale).
Il disinteresse, poL, per le questioni politiche (e insieme la condanna delle dottrine sovvertitrici) se e inteso da un lato come un modo per mantenere l'auto­nomia delle società di mutuo soccorso contro la tendenza governativa di con* frollarne e limitarne l'attività, dall'altro conferma l'illuminalo paternalismo liberale dei congressi piemontesi.
Atmosfera diversa si nota dal congresso di Milano (1860) in poi, da quando, cioè, cominciano a partecipare ai congressi anche i delegali di società lombarde.