Rassegna storica del Risorgimento
VIDAL C?SAR
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1954
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864 Libri e periodici
Il minuzioso ed acuto lavoro del Manacorda si chiude con una appendice, in cui sono raccolti documenti e carteggi inediti o poco noti: l'indirizzo rivolto dal Costa nel 1879 Ai miei amici di Romagna; il Programma e Regolamento del Fartito socialista rivoluzionario di Romagna; lo Statuto del Partito Operaio italiano; varie lettere di dirigenti del P. Operaio ad Andrea Costa (1882-91): lettere di Filippo Turati ad A. Costa (1884-92); due lettere di Angiolo Cahrini ad Alfredo Casati (1882); ed una cronologia del congressi. RENATO GIUSTI
ROBERT A. GRAHAM, S. J., The rise of the doublé diplomatic carpa in Rome: a study in international practice; The Haguc, Martinus Nijoff, 1952, in 8, pp. XII-110. S. p.
In questo studio l'autore si è posto di fronte al complesso problema di definire la natura della duplice rappresentanza diplomatica in Roma problema che è il riflesso di quello più ampio della posizione internazionale della Santa Sede dopo il 1870 -, reagendo all'eccessivo dottrinarismo di certi teorici del diritto internazionale, che hanno lungamente negato il carattere di soggetti dell'ordinamento giuridico della Comunità internazionale alle entità non statali.
Sulla base della realtà effettuale più. che su quella delle massime concettuali, il Graham ha indagato a fondo la posizione del Papato dopo la caduta del potere temporale, sostenendo che la persistènza delle rappresentanze diplomatiche dopo il 1870 presso la Santa Sede contemporaneamente a quelle presso il Quirinale dimostra inequivocabilmente come la sovranità spirituale della primo, con tutte le sue prerogative, costituisce il fondamento esclusivo del mantenimento dei rapporti internazionali del Papato con le nazioni europee, rapporti per nulla toccati dalla debellatio dello Stato pontificio.
In questo senso la promulgazione della legge delle guarentigie da parte dello Stato italiano ha avuto il solo significato del riconoscimento di uno stato di latto, sanzionato, peraltro, dalle oltre nazioni europee col rifiuto di interferire nella competizione tra l'Italia ed il Vaticano e con l'accettazione della tesi italiana sulla questione romana.
Di particolare interesse risulta, poi, la posizione del Graham di fronte alle affermazioni curialiste successive al 1870, secondo le quali il mantenimento delle ambasciato e delle legazioni presso la Santa Sede avrebbe avuto il valore di un persistente riconoscimento del potere temporale, affermazioni che parrebbero convalidate anche da una certa dottrina internazionalista, secondo la quale tali rappresentanze significherebbero un anticipato riconoscimento dello Stato della Città del Valicano. A queste proposizioni il Graham obietta il valore infinitamente superiore della sovranità spirituale della Chiesa cattolica sul suo potere temporale, valore riconosciuto, superato l'iniziale momento di sbigottimento e di passione seguito nel mondo cattolico alla breccia di Porta Pia, persino dai governi stranieri nell'atto di accettare, prima in fatto e poi in diritto, l'esistenza della duplice rappresentanza diplomatica in Roma. Che se il problema del potere temporale, afferma il Graham, rappresentava per l'Italia la questione di maggior rilievo, per la Chiesa era una faccenda di secondaria importanza nei confronti dei suoi impegni religiosi e del suo magistero spirituale, i soli problemi di fondo della sua esistenza politica alla quale poco aggiungeva la sovranità territoriale su qualche regione italiana.
La conclusione di per sé stessa non è nuova: è la conseguenza naturale del dima creatosi nei rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica dopo la stipulazione degli accordi lateronensi ed il loro inserimento nella costituzione repubblicana del 1948, clima che influisce anche sulla valutazione delle passate contese, viste non più. con la passiono di un tempo, ma con una maggiore serenità di giudizio. Colpisce, però, il fatto che tali conclusioni vengano da un autore