Rassegna storica del Risorgimento

VIDAL C?SAR
anno <1954>   pagina <866>
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866 Libri e pò dodici
cali ohe siano) tua sembra accettare in pieno la etilica al passato e respingerò, la visione tradizionale che non conterebbe più, a leggere libri u recensioni né prosecutori ne sostenitori.
Se lo Spadolini accetta le premesse della più recente storiografìo critica sul movimento cattolico, se la sua polemica ripete i motivi anticrociani dì tutti gli studi sull'argomento degli ultimi cinque anni, viene spontanea la domanda: dov'è la novità, rapporto personale e originale dì questo libro?
Citi volge la sua attenzione alla materia trattata, al metodo, alle tracce, seguite, alle fonti, non può certo giungere a una risposta dei tutto soddisfacente. Non troverà qui molti elementi che inducano a parlare di un approfondimento e di una novità nella ricerca. Le vie percorse dallo Spadolini sono quelle già note, e il quadro non esce dalle linee tradizionali di una storia politico-ideologica del partito intransigente. Le ricerche ancora da compiere* gli approfondimenti neces­sari della storia religiosa italiana, dei rapporti fra cattolici italiani e stranieri, degli aspetti particolari che il movimento assunse nelle singole regioni e nei diversi ambienti sociali e culturali, non sono qui affrontati. I campi inesplorati non attraggono l'autore di questo libro, che ha continuato a coltivare un terreno ben limitato ed arato con frequenza negli ultimi anni.
Le autentiche fonti di questo lavoro non sono molte. L'autore afferma, forse con troppo ottimismo: mi sono avvalso di tutte le fonti documentarie dispo­nìbili (p. "Vili). Egli ha voluto riportare qui tutta, o quasi, la bibliografia già apparsa negli studi e nei libri effettivamente consultati; sarebbe stata preferibile, a nostro parere, la sola citazione delle opere realmente conosciute e direttamente valutate; in ogni caso, non dovevano essere accompagnate da giudizi e apprez­zamenti tante indicazioni di opere evidentemente ignote.
Non devono essere scambiate per fonti le molte pubblicazioni elencate nelle note (sarebbe facile indicare l'origine di quegli elenchi); la ricostruzione storica non se ne giova e si svolge per suo conto senza utilizzare i libri che sono indicati a pie di pagina. Si potrebbe esemplificare a lungo: mi limito al caso del prof. Rczzara, al quale è dedicata una lunga nota bibliografica, ma, laico, è sempre indicato come il sacerdote don Rezzara . In quelle note sono confuse insieme, con giudizi assolutamente inadatti, le opere più diverse: i gior­nali e i libri del cattolico Don Giacomo Cassani sembrano ispirati alle idee del Ricciardi e del congresso napoletano dei liberi pensatori. Le posizioni sociali dei cardinali Sarto e Capecclatro sembrano coincidere con quelle di Gennaro Avolio, né qui si rilevano differenze con quelle di Curci e Savaresc, o di Fogazzaro. Non solo la Rassegna Italiana (il nuovo organo dei giovani>?), ma anche il Daniele Cortis, tcstimonierebbero la crisi della Società della Gioventù Cattolica. È certamente lecito indicare al lettore, per ulteriori ricerche, anche opere che non si sono utilizzate, ma è necessario conoscere in qualche modo la natura del libro che si consiglia. Qui non è adottata questa cautela. Qualche esempio: a pag. 232, riprendendo una segnalazione apparsa altrove, l'autore scrive: Un esempio eloquente di quelli che erano gli stati d'animo di vasta parte della bor­ghesia italiana si può ritrovare ancor oggi nel romanzo di G. FALDELLA, Clericali, Torino, 1886 J>. Una conoscenza anche esterna di questo libro permette di stabilire che non si tratta di un romanzo, ma di una raccolta di articoli politici. A pag, 222 Si considera essenziale per lo studio del tentativo conciliatoristico del 1887 il libro del Quinavalle, che non parla affatto dell'episodio, considerandolo troppo noto. Non sono certamente fra le fonti di ques'to libro i quotidiani cattolici ed i passi citati, che si presentano come fratto di originali ricerche, sono, invece, tratti da precedenti sludi sull'argomento. Ma questo metodo delle citazioni indi­rette può dar luogo ad inconvenienti perchè una frase, staccata dal testo, può essere male interpretata. Cosi l'articolo dell'Osservatore Cattolico sui funerali di Cavallotti è completamente svisato, fino ad assumerò un significato diverso do