Rassegna storica del Risorgimento

VIDAL C?SAR
anno <1954>   pagina <873>
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Libri e periodici 873
origini dcll'intransigentismo cattolico. Spadolini li ignora. Cita, in tuia nota della pagina 205, l'articolo del Gambasiu. che ha dimostrato l'orìgine paganuzziana dell'Opera dei Congressi, ma, nel testo, continua a scrivere che l'iniziativa dei congressi promanava dalla Gioventù Cattolica e, nello stesso tempo, giudica Paganti?-!, vero iniziatore, come il grande avversario della Gioventù Cattolica , Perchè poi lo Spadolini non cita e non utilizza gli importanti articoli del Berselli sull'organizzazione dei cattolici bolognesi, che pur sono pubblicati in alcuni numeri dei Quaderni di Cultura e Storia Sociale certamente da lui consultati (vedi pp. 89 e 463)?
Non è possibile (anche per non insistere in una pedanteria già eccessiva) segnalare gli errori particolari di nomi e di titoli (certo dovuti a distrazione o a incidenti tipografici) che potranno essere eliminati in successive edizioni. Tra i giudizi che non accetterei sono quelli relativi al conservatorismo neoguelfo di Tommaseo, all'intransigentismo anticonciliatorista di Crispolto Crispolti (anche se l'indice dimostra che è sempre confuso con Filippo), o alla linea giobertiana e neo guelfa di Filippo Sassoli de' Bianchi, noto invece per il suo Torniamo al Syllabo! (Vero è che, per il De Rosa, è neoguelfo anche il cardinal Rampolla).
L'impostazione del libro, che vuol essere la voce liberale sull'argomento, e sostituire una nuova prospettiva liberale a quella di Croce e di Jemolo, il mito di Rudini a quello di Gioliti!, potrebbe giustificare una discussione sul carattere più o meno comprensivo e unitario di questa visione (che ci sembra angusta) della recente storia d'Italia. Ma qualsiasi critica al metodo e all'interpretazione generale offerta da questo volume non può far dimenticare esatti giudizi in esso contenuti, ed i pregi espositivi cosi rari oggi fra gli scrittori di storia.
FAUSTO FONZI
ALDO CERCINI, La Cassa di Risparmio di Reggio Emilia (1852-1952). Profilo storico; Reggio Emilia, Poligrafica Reggiana, 1952, in 8, pp. 202. S. p.
H Cerlini, nella sua opera, che si apre con una parte introduttiva in cui sono rintracciate, dall'epoca romana alla moderna, le origini del risparmio, del credito, del prestito e della ricchezza, ecc. relativamente alla città e alla provincia di Reg­gio, ha raccolto un interessante complesso di dati e di notizie sulla Cassa di Risparmio di Reggio, in relazione ai mutamenti d'amministrazione, alle diverse gestioni, ecc. fino alla seconda guerra mondiale.
Il carattere celebrativo del volume, arricchito di riproduzioni, di statistiche, ecc., limita in parte la portata dell'opera, che, tuttavia, fornisce un buon contributo alla ricostruzione di vari aspetti della vita economica di Reggio.
Mentre è dato particolare rilievo a lutto ciò che si collega in modo diretto alla Cassa di Risparmio (inizio dell'attività in Lombardia, legami tra il Monte di Pietà e la Cassa, importanza del credito fondiario, succedersi delle diverse gestioni, ecc.), non ci sembra messa sufficientemente in luce la situazione economica reggiana ed italiana nei diversi periodi (specie dopo il 1870), anche se non mancano qua e là riferimenti ad eventi che hanno caratterizzalo la vita italiana non solo in senso economico-sociale (tassa sul macinato, movimento delle cooperative, guerre mondiali, ecc.). Non si parla, ad esemplo, del movimento operaio, che pure è strettamente connesso allo sviluppo capitalistico dell'agricoltura e dell'industria, di Reggio, e scarse notizie vengono date sulla gestione della Cassa da porte del Prampolini (cfr. Movimento Operaio, a. V, m 5-6, 1953, pp. 910-911); limitato risalto ancora è alato dato alla struttura economica (e non solo economica) della provincia.
Il volume si chiude con una appendice, compilata da Osvaldo Nascimbcne, sulla consistenza patrimoniale della Cassa, RENATO GIUSTI