Rassegna storica del Risorgimento
VIDAL C?SAR
anno
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1954
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pagina
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901
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Vita deWlstituto 901
colanuenlè su.lPaui.iulc momento politico e storico di Trieste, e, rilevato il progresso conseguito dal '45 ad oggi, ha concluso invitando i Triestini ad esser Beri del loro passato e ad aver fede nella missione che è loro affidata di rendere possibile rincontro tra due mondi, tra due civiltà.
Successivamente il prof. Valeri ha illustrato gli scopi del Convegno, l'orien-lamento su quello che è stato scritto della storia di Trieste ed il III volume del Centro studi del Risorgimento triestino ne pubblicherà gli atti ed ha rilevato la felice sintesi scientifica e patriottica operala dal Centro. L'intervento scientifico nella passione nazionale, utile perchè un popolo si difende con la passione, ha posto gli studi locali in più vasta cornice.
Si iniziano, quindi, sotto la presidenza del prof. Ghisalberti, i lavori del Convegno. H prof. Cessi parla del problema adriatico: ricorda la sua polemica con Luigi Luzzatti sulla funzione del nostro mare dopo l'apertura del Canale di Suez. Con rapida e felice sintesi arriva a Campoformio, a quando, cioè, il primato nell'Adriatico passa da Venezia a Trieste. Cosi l'Adriatico contò in funzione dell'Europa Centrale ed Orientale, dato l'inorientamento dell'Austria, e, poiché mare orientale, non acquistò importanza maggiore con l'apertura del Canale di Suez.
Alla discussione che segue intervengono Ghisalberti e Cervani.
Secondo oratore, Giovanni Quarantotti. Con serietà di storico e con istriana passione egli ricorda gli storiografi della sua terra: Carli, Rossetti, Kandler, Stancovich, Gravisi, Carlo Combi, Tomaso Luciani, Paolo Tedeschi, Carlo de Franceschi, Madonizza, Benussi, Morteani, Milis. e, più recenti, Babuder, Pesante, Paschi, Cesca, Sticotti, Camillo de Franceschi, Salata. Tutti, dal campo archeologico a quello più propriamente storico, nella scoperta di documenti, nelle pubblicazioni su giornali, riviste e con opere scientifiche contribuirono non solo alla conoscenza della storia dell'Istria, ma anche al suo Risorgimento.
Il Quarantotti, però, ha dimenticato un importantissimo storico istriano: Giovanni Quarantotti...
Nella discussione Ziliotto accenna all'unione etnico-storica di Trieste e dell'Istria.
Una breve sintesi di storia goriziana dal 1848 alla prima guerra mondiale è l'argomento del terzo oratore, prof. Bozzi. Dalla sua interessantissima comunicazione è risaltata la ricca e tradizionale cultura goriziana, la cui storia costituisce la storia di Gorizia. La ricchezza di notizie statistiche poi ha consentito di avere-un quadro perfetto del periodo trattato.
Prende, quindi, la parola Giuseppe Stefani, maestro della storiografia triestina. Trascorre dalle chiare parole dell'oratore la storiografia della storia economica di Trieste. Domenico Rossetti, il Kandler è fra gli antichi, poi Oreste Basilio, Irene Jacchia, il Cusin, Carlo Curie!, Mario Tedeschi, Roletto, Gaeta e, recentissimi, A pili, Cervani e Guido Saba hanno contribuito in questo campo particolarmente interessante, vitale per la nostra città. Importantissimi poi ì volumi centenari delle grandi società triestine, curati dai nostri uomini migliori, Astori per il Lloyd, San zi ti per la RAS, Benco per la Cassa di Risparmio, Gerolami per l'Arsenale triestino. E, poiché egli non l'ha detto, dobbiamo noi citare lo Stefani per il volume centenario delle Assicurazioni Generali e per quello del Lloyd.
La prima seduta si è conclusa col brillante quadro della cultura storica a Trieste nell'800, esposto da Giulio Cervani. Vincenzo Scussa, Domenico Rossetti, Pietro Kandler, il Loewenthal ed altri, nel secolo scorso, Sestan, Tremoli recente* mente trattarono l'argomento. Si rileva così nella storiografia triestina il senso della romanità, il richiamo a Dante, alla storia dei Comuni, agli storici confini della patria, ai monumenti nazionali. Fra giornali e società, l'oratore si ferma particolarmente sulla Società di Minerva e sull'Archeografo Triestino.