Rassegna storica del Risorgimento
TURGENEV IVAN ; ROMA
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1955
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pagina
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5
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Ivan Turgenev, l'Italia e Roma 5
processioni, frati ecalzi addormentati sotto antichi ruderi, il vento elle corte come un destriero fra i papaveri della deserta Campagna Romana.
Nella seconda metà dell'Ottocento la cultura signorile russa cede Bruscamente il posto ad una cultura di carattere democratico. L'interesse per Roma, per l'Italia e per il mondo classico viene contemporaneamente a calare, anche se non mancheranno poeti, artisti e studiosi che verranno dalla Russia nella nostra penisola. Per i rappresentanti della nuova intetligencija. provenienti da diversi strati sociali, il problema fondamentale diviene quello della lotta contro il vecchio mondo. Idee individualiste, collettiviste, utilitariste, umanitarie razionaliste, materialiste si vengono a fondere senza un preciso ordine e senza una precisa logica: ma, dalle più diverse ideologie i giovani prendono in prestito efficaci formule di combattimento. Lo studio del mondo classico appare alla nuova intetligencija un astuto diversivo per allontanare i giovani dalle scienze esatte e dai problemi sociali. L'Italia è ai margini della modernità, delle lotte sociali che già si delineano in Francia e in Inghilterra. Intanto, a destra, da ispirazioni slavofile, si viene formando in Russia un movimento nazionalista e panslavo, per il quale Mosca è più che mai la Terza Roma, mentre l'Italia e il mondo classico passano in seconda linea, come parte dell'Occidente e della sua civiltà. È caratteristica, a questo riguardo, l'evoluzione di Majkov ed è anche sintomatico il fatto che, dal suo soggiorno fiorentino, Dostoevskij scriva agli amici quasi esclusivamente di cose russe, anche se 1*11 (23) dicembre 1868 troviamo questo breve cenno alla città dei fiori: Firenze è bella, ma molto umida. Tuttavia le rose fioriscono ancora nel giardino di Boboli all'aria aperta. E quali tesori nelle gallerie!. Confessiamolo francamente, per Firenze non è davvero molto. Anche da un fugace soggiorno a Roma (settembre 1863) Dostoevskij scrive all'amico Strachov delle sue disavventure finanziarie e di questioni russe. Solo questo accenno, né originale né impegnativo, alla città eterna: Strano: scrivo da Roma e non una parola su Roma! Ma che potrei scrivervi? Dio miei E mai possibile descrivere tutto ciò in lettera ? Sono arrivato ieri l'altro notte. Ieri mattina sono stato a San Pietro. Un'impressione forte ... ho avuto un brivido freddo nella schiena. Oggi ho visitato il Forum e tutte le sue rovine. Poi il Colosseo. Che debbo dirvi? Salutate tutti da parte mia.1)
r* * * *
Turgenev, per congeniti sentimenti e per meditate riflessioni, è un fautore della libertà di pensiero e dell'emancipazione dei contadini: il suo modo di vita, e molti suoi gusti restano peraltro quelli del signore russo. Turgenev inoltre) per temperamento e per forma mentale, è un uomo equilibrato in un'epoca che vede accendersi antagonismi, intolleranze, dogmatismi. Basta forse ricordare i suoi equiUbratissimi Ricordi su Belinshij.2) Il famoso critico letterario appare a Turgenev, un uomo sincero, esclusivamente devoto al vero, capace di impersonare certi aspetti della sua nazione sia nei lati buoni
*) Per i rapporti tra alcuni letterati russi dell'Ottocento e l'ambiente romano rimando al mio studio intitolato Bastione Wern in L'Urbe (annate 1953-54) e al mio lavoro Roma, l'Italia e il mondo giovo nell'opera di A. N. Majkov, Trieste, 1954 (edito dall'Università di Trieste).
s) Cfr.s T., Memorie letterario e di vita, trad. di E. Damiani, Firenze, 1944, p. 75 segg.