Rassegna storica del Risorgimento

TURGENEV IVAN ; ROMA
anno <1955>   pagina <13>
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Ivan Turgenev, VI latta e Roma 13
descrivere i sentimenti di Sanin, mentre leggeva quella lettera... Soltanto la musica potrebbe esprimerlo.
In (mesto grazioso racconto di colorito ottocentesco, il Risorgimento italiano è visto in una calda, anche se un po' imprecisata luce di poesia e di eroismo. Anche i tipi di italiani sono un po' generici, nei loro tratti simpatici; una donna bella, ardente e nobile; degli uomini pronti sempre a far sentire la loro voce di tenori o di baritoni, fedeli nell'amicizia, pronti al disprezzo o alla vendetta per sentimenti di onore.*)
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Di fronte al Risorgimento italiano, Turgenev prese anche degli atteggia­menti precisi, consoni alla sua simpatia per la causa della libertà e alla sua avversione per ogni forma d'intolleranza. Lo spunto immediato gli venne offerto da alcuni attacchi assai violenti del Dobroljubov contro il conte di Cavour. 2) H Dobroljubov raccontava le cerimonie connesse con l'apertura del Parlamento a Torino: Lungo tutte le vie scrive il giovane rivoluzio­nario russo sventolavano dalle finestre le bandiere nazionali con la croce di Savoia nel mezzo; qua e là i muri erano ricoperti di scarabocchi che vole­vano significare: Viva Vittorio Emanuele, Re d'Italia. Dobroljubov si sdegna perchè, in un certo punto, le sentinelle lasciano passare soltanto le carrozze. Nella chiesa di S. Giovanni parla un predicatore che ha la fama di liberale: Dobroljubov, ancora una volta, non nasconde la sua irritazione, udendo le parole siamo polvere e fango. All'albergo il russo ha di nuovo occa­sione di avvicinare il predicatore: Non amava l'Austria,... attendeva con calma lo sgombero di Roma da .parte dei Francesi e non aveva nulla contro Garibaldi; però non gli piacevano i garibaldini. Quella, diceva, è gente irrequieta, turbolenta, voglion ricevere sussidi senza far nulla. Nou senza un palese accento di acredine, Dobroljubov osserva: Dal colloquio col predicatore mi convinsi che egli era, effettivamente, un liberale, nel senso più esatto di questo termine. Il russo sorride vedendo, nel Parlamento, le meticolose e lente operazioni per la e verifica delle elezioni. Si annoia. Per distrarmi dice mi misi a contare le zucche pelate e nella sola destra ne contai 63. Poi cominciano gli attacchi diretti contro al conte di Cavour. Nessuno sapeva il perchè dell'elevato dazio sull'importazione del fosforo. Finalmente si seppe che il conte di Cavour era interessato in una fabbrica di prodotti chimici e, in particolare, di fosforo. Ma il conte ha fatto di peggio. Durante la carestia, quando il pane era terribilmente caro in Pie­monte, si seppe d'improvviso che Cavour era il principale azionista dei
*) Turgenev, quando rinuncia ad essere l'osservatore e la studioso della nuova inietti-geneija, è il poeta di un realismo permeato di fine soffio lirico, delle cose che avrebbero potuto essere o non sono state, dei ricordi introspettivi, dei ritorni mesti e dolci nei luoghi consacrati ad una lontana giovinezza, della provincia, delle diligenze, degli albums ingialliti di fotografie, degli idilli alla Paul et Virginic in una campagna monotona dove lo payBage était humble et'tu et aia si belle. Non per niente i fedeli di Gozzano e di Francis Jammes sembrano avere usa predilezione per il Turgoncv minore che è forse, artisticamente, anello pia vivo.
2) La parte forse più importante di questi attacchi 6 contenuta nel volume II pensiero democratico rutto del XIX secalo, Firenze, Sansoni ed., 1950. Vedasi la Lettera da Torino del Dobroljubov (1863).