Rassegna storica del Risorgimento
VENETO ; LOMBARDO-VENETO ; RELIGIONE ; RENAN JOSEPH ERNEST
anno
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1955
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27
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Lo spirito religioso mi Fmwtio, ecc. 27
fossero avvenuti quei gravi tumulti e disordini di cui può essere capace un popolo concitato e tocco nel più nobile e vivo sentimento della sua ferma e retta credenza. Dopo aver riaffermata la sua completa devozione al Governo imperiale, il Patriarca ai dichiarava convinto che i degni rappresentanti di quel religiosissimo monarca, che è il primo sostenitore della Chiesa, e che promise altresì nel Concordato per parte del suo Governo tutto l'aiuto ai Vescovi avrebbero provveduto senz'altro ed immediatamente al sequestro del libro, senza bisogno di doversi rivolgere allo stesso imperatole.
La lettera del Patriarca, per quanto si riferisce alla concitazione degli animi, rispecchiava fedelmente lo spirito pubblico del momento. La questione si spostava infatti dal campo propriamente religioso a quello politico e veniva ora a toccare i rapporti fra Stato e Chiesa; dopo le pastorali, i tridui e le lettere del Patriarca, il persistere dell'incresciosa situazione fece apparire fuori dubbio allo spirito pubblico una pronunciata discrepanza*1 tra l'azione governativa e le disposizioni religiose. 1 buoni, cioè i conservatori, nella loro costernazione, deploravano che mentre si erano sequestrati tanti altri libri, nemmeno per ombra così ereticali come quello di Renan, fosse poi permessa la sua libera circolazione, con grande danno di tutti e particolarmente della gioventù. I perversi, cioè gli esaltati, avevano invece un'ottima occasione per rinfacciare, con petulante ironia, agli avversari che la religione non trovava più appoggio nemmeno dal Governo.2)
Di tale situazione non più religiosa soltanto, siimene anche politica, dovette rendersi conto il Procuratore Superiore di Stato se, un giorno prima che ricevesse la lettera del Patriarca, ritenne opportuno assoggettare il caso agli alti riflessi del Ministero della Giustizia,3) per chiedere come si sarebbe dovuto comportare nel caso di una eventuale ristampa dell'opera di Renan a Venezia. In tale ipotesi prospettò l'opportunità di procedere a stretto rigore di legge, trattandosi non più di stampa estera, ma di stampa interna. Però nell'interesse dello Stato propose al Ministro che, data . la specialità del caso, venisse impartita l'autorizzazione a provocare il procedimento giudiziario anche sullo stampato estero e giustificava tale sua interessante proposta ragionando così: il liberalismo insito nella tolleranza del libro di Renan, non converte qui sicuramente nemmeno un fautore della cansa antigovernativa e ci allontana invece la maggior parte di quelli che fino ad ora erano attaccati al legittimo nostro Governo. L'alto Clero influiva ed influisce potentemente su questi altri, ma, disgustato quello si disgustavano anche questi, ed io mi credo in dovere di non occultare all'È. V. che
*) il corsivo non è noi lesto.
2) A. S..V. Proii. di Stato 27 novembre 1863, n. 73. Esisto unu supplica all'imperatore del tipografo Miaelli di Rovigo nella anale si accenna, fra l'altro, al permesso ed anche al reiterato invito da parte del locale commissario di polizia di fare un'altra edizione delle opere di Renan. Il supplicante però fini col ritrattare in seguito quanto pare gli avesse fatto firmare, in tutta buona fede, il suo avvocato; ma l'episodio è ugualmente significativo perchè costituisce sempre un elemento olio rivela i-opinióne del tempo sulle tendenze laiche della stessa polizia. A. S. V. Pres. Luog., fase. S, 3-21 del 25 febbraio 1865, n. 1617 P. Vedi ancora la lettera riservatiasiraa del Vescovo di Verona; Rocoaro 29 luglio 1864, dove si protesta contro il Segretario comunale di Negrar (Verona) ohe aveva proibito una pubblica Manifestazione di simpatia, con apari dì mortaretti, all'indirizzo del predicatore quaresimale del luogo. - Proc. Stato 1864, n. 56 P, R.
V A. S. V. Proc. St. 1863 eli.