Rassegna storica del Risorgimento

VENETO ; LOMBARDO-VENETO ; RELIGIONE ; RENAN JOSEPH ERNEST
anno <1955>   pagina <36>
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36 Lotteria Brigiiglio
per il potere temporale del Papa. E non è impossibile che esso abbia influito sulle stesse convinzioni del clero che, in materia di potere temporale, non si allontanava gran che dalle tendenze del sacerdozio lombardo.
Stando così le cose, la convenzione del 1864 trevo concordi quasi tutti i Veneti nel ritenere, non senza speranza, che la questione roma­na stesse per giungere ormai alla sua conclusione con lo spodestamento dei pontefice.
Sembra ora legittimo affermare che lo spirito renani-ano del tempo abbia recato, sia pure in forme indirette, un decisivo influsso sulla mentalità anti-temporalistica dei Veneti. Si pensi agli scritti di Filippo de Boni ') indub­biamente il più coraggioso seguace e diffusore delle idee di Renan, nel Ve­neto. 2) Egli si è adoperato in tutti i modi per criticare la genericità insita nella formula cavouriana: libera Chiesa in libero Stato, alla quale sostituì la sua a noi tocca spegnere la Chiesa Romana, od essa spegnerà
-0 Su F. De Boni vedi: C. ARRIGHI, 1450 deputali del presenta e i deputati dell'avvenire, Milano, 1865, n. 292. F. Bosio, F. De Boni, in Ricordi personali, Milano, 1878. A. NERI, Lettere inedite di patrioti italiani, in Rivista storica del Risorgimento italiano, IH (1898), p. 650 e sgg B. CORRADO. F. De Boni, i Circoli popolari e la legazione di lui a Berna, in Studi e documenti su G. Mameli e la Repubblica romana, Imola, 1927. G-. FERRETTI, F. De Boni e i suoi soggiorni nella Svizzera, in Rassegna storica del Risorgimento, XXXVII (1950), pp. 136-139- LUIGI A. PAGANO, Il carteggio ufficiale di F. De Boni, ivi, XXXIX (ottobre-dicembre 1952), pp. 683-699.
Per (pianto riguarda la molteplice attività politica esplicata dal De Boni per la reden­zione delle province venete, durante il suo soggiorno in Svizzera, vedi: R. CAJMMSO, La tipo­grafia elvetica di Capolago, Milano, Alpes, 1931. Manca però uno studio organico sull'argo­mento; rimane per esempio da chiarire quali siano stati i reali rapporti fra il De Boni e qucll'Izzo o Izzi napoletano che (nell'Italia e Popolo di Genova del 12 agosto 1851, n. 81) dichiarò di non conoscere, ma che causò l'arresto di Paolo Flora, le cui ingenue e circo­stanziate confessioni, provocarono poi l'arresto del Dottesio, del Maisner e di tutti gli emissari del De Boni (famigerato segretario di G. Mazzini) nel Veneto. Vedi A. S. V.: giudizio di guerra di Udine, fase. DI, Processi Izzo e Flora ed anche i Processi per alto tradi­mento Busta Udine 13 agosto 1857, n. 386 di P.
2) Vedi A. G. S., Epistola a Filippo De Boni traduttore dell'opera di Renan, aggiuntovi discorso di Napoleone I il Grande. L'epistola incomincia con questa epigrafe:
S'un simil mal addetto è tra gli Boni guai De' Boni sarà il mal addetto ?
e, dopo avere denunciato le contraddizioni dello schiercato Prete , termina con questa esortazione: w ya einnaha. tempio
ed alla schiatta c/t'è crescente odierna mostrali Pippo con Renan insieme fiancheggiami la gallica ragione con degni figli, e numi, e sacerdoti p. H.
Riteniamo che la sua tenace opera di diffusione dello ideo di Renan in Italia, debba inquadrarsi nel suo progetto maturato in Svizzera ohe mirava a distruggere il Papato e, nello stesso tempo ad e introdurre il ProtOBtantesimo nel mondo cattolico. Cosi si spiega anche la sua preoccupazione di far conoscere nel 1863 le Voci dell'anima (Losanna, S. Bonamid e Comp., 1846); opera che però non ebbe fortuna nel Veneto, dove le autorità austriache giudicarono la sua diffusione come crimine di ulto tradimento e di perturbazione della religione e, come tale, punibile ai sensi dei Par. 58 lott. C, 122 leti.. B del Cod. Pen. E cosi si spiega anche il suo tentativo di diffondere il Mosè, Gota e Maometto, con aggiunta alla Vita di Gesù di d'Orbiteli (Milano* F..I. Scorza, 1863), tentativo rimasto, come il precedente, infruttuoso, per il sopravvenire del medesimo giudiziale divieto. "E rito-