Rassegna storica del Risorgimento

VENETO ; LOMBARDO-VENETO ; RELIGIONE ; RENAN JOSEPH ERNEST
anno <1955>   pagina <41>
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Lo spirito religioso nel Veneta ecc. 41
Legnago e poi a Palmanova. Di quest'ultimo si sa ancora che nonostante le passate commozioni politiche... tanto subite e tanto gagliarde fu as­sunto, verso la fine del 1857, nel delicato incarico di insegnante e di Cassiano De Col che, dopo esser stato amnistiato, si dimostrò di nuovo esaltato, riuscendo infine, nel settembre del 1859, ad emigrare clandestinamente in Piemonte.
L'attività che il clero rivoluzionario delle province venete svolse in fa­vore dell'emigrazione, faceva parte di quel programma antigovernativo che mirava al raggiungimento di obiettivi immediati e concreti. I sacerdoti che maggiormente si prodigarono in tale attività, furono: Federico Bianco da Resana (Treviso), Luigi Gusmaroli da Ostiglia e Domenico Capretta da Ceneda.
Il Bianchi, già condannato per reato politico, fu arrestato quale so­spetto di avere diffuso un libello a slampa esortante i giovani ad emigrare per farla finita colla Signoria del re bambino, del Papa e dell'Austria, sche­letro sbrizzolato nei suoi elementi; *) il Gusmaroli, influì su alcune persone che poi condusse seco, per recarsi alla banda di Garibaldi; 2) il Capretta, segretario del vescovo di Ceneda, fu sospettato di corrispondere con altri reverendi profughi come don Bernardi e don Marchetti, e venne sorvegliato qual promotore e seduttore della gioventù cenedea all'emigrazione. 3)
Altri sacerdoti invece decisero di evadere clandestinamente oltre Min­cio; *) ma questo fenomeno migratorio del clero rivoluzionario, non si spinse oltre il 1863; e mentre dal 1864 al 1866, negli atti riservati del Toggenburg i nomi degli emigrati veneti appartenenti a tutte le condizioni sociali, si contano a migliaia, s) in tale scorcio di dominazione austriaca figura evaso, fra i sacerdoti, solo don Vincenzo Roberti di Vicenza. 6) Appare quindi del tutto naturale il fatto che, in seguito, i vescovi della Venezia abbiano potuto contare sulla pastorale influenza dei loro parroci per convincere i giovani ribelli che il nostro Maestro divino nel suo Vangelo, aveva insegnato, a tutti gli uomini di ogni grado e condizione che chi resiste alle Potestà costà* tinte resiste a Dio stesso. 7)
1} A. S. V. Processi politici anno 1860. Il Bianchi, processato a porte chiuse, fu pro­sciolto dall'accusa di alto tradimento per insufficienza di prove legali.
2) Ivi. Atti BJserv. Fxes. 1862, Venezia 7 marzo 1860.
S) Ivi.. Vjcnezia, 17 dicembre 1862, n. 11387. Pare che Ceneda sia stato un centro rivoluzionario di qualche importanza; questa nostra opinione si basa su guanto il sac. Fran­cesco Celo l,ti di Zoppe ha confessato alla gendarmeria e cioè di essere stato inviato dal comi­tato segreto di Ceneda a quello di Torino per un importantissimo allure. Vedi Procura di Stato, giugno 1862, n. 183-19.
4) Balbi Federigo da Venezia, Bernardi Giacomo da Follìna, Campion Giacomo da S. Mi­chele di Cimadolmo, Casati Agostino ex parroco di Spilimbergo, Giarudin da Caneva (De Col Cassiano da Belluno), Graziani Pietro da Ceneda (Gusmaroli Luigi da Ostiglia), Marchetti Giovanni da Concgliano, Postaplenaria Giuseppe da Mastre, Zenier Benedetto da Ceneda. Vedi Atti Bis, Pres., Busta del 1860, passim e Pres. Luog. Bollettino Bullo Spirito Pubblico, Belluno, 1" ottobre 1859, n. 442, fase. IV. 9-1.
5) E l'emigrazione annienta nonostante le disposizioni proibitive del Comitato d'Azione Veneto che, verso la fine del 1863, ammoniva i giovani di orinarsi e di tenersi pronti alla guerra, rammendo in loco. Infatti, mentre nel 1859 Stava bene che emigrassero ondo pren­dere parte alla guerra, nel 1864. emigrare equivaleva a disertare. Vedi Pres. Luog., fase. 1, 9-1, Venezia, 20 gennaio 1864, n. 370.
fi) A.5.V. Atti Pres. Bis. Anni dal 1864 al 1866. 7) Ivi. Anno 1-866-