Rassegna storica del Risorgimento

VENETO ; LOMBARDO-VENETO ; RELIGIONE ; RENAN JOSEPH ERNEST
anno <1955>   pagina <43>
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Lo spirito religioso nel Veneto, ecc. 43
momento che richiedeva nel Veneto una particolare impostazione di <jucl dissidio, solo apparentemente risolto dal Concordato del 1855. Infatti non 1 Vescovi, ma il clero liberal-moderato mirava ad una soluzione integrale dei rapporti fra Stato e Chiesa nel Veneto; e mentre quelli ritenevano pos­sibile uno svolgimento in senso costituzionaleJ) della politica austriaca e fidavano nel Concordato, questi invece non nascondevano il loro scetticismo per la politica italiana dell'Austria che, alle concessioni amministrative, faceva regolarmente seguire le repressioni poliziesche.
Non vi poteva quindi essere che un solo mezzo per risolvere il pro­blema: la liberazione del Veneto. Assistiamo così ad un deciso conflitto fra Clero liberale e Governo austriaco che ha un carattere più specifico epperò più politico di quello tradizionale fra Stato e Chiesa, al quale pertanto si viene a sostituire. E ciò avviene senza che il clero moderato si veda costretto a rompere quell'equilibrio spirituale che lo distingue e che esclude ogni dua­lismo fra esigenze nazionalistiche e religioso ministero.
Ora, se si riflette che la Chiesa romana... ha esercitato, malgrado ogni suo sottointeso teocratico, una grande funzione liberale nella società mo­derna e cioè quella di avere difeso la coscienza degli individui dall'op­pressione statale,2' apparirà ancora più meritoria l'opera del sacerdozio ve­neto che, avendo ristabilito, mutatis mutandis, la continuità ideale del prov­vido conflitto fra Stato e Chiesa, ha recato un grande contributo alla causa della libertà e della indipendenza italiana.
Fra le persone più rappresentative di questo Clero moderato emerge Angelo Volpe3' della Diocesi di Belluno, definito dai rapporti di polizia politicamente un po' sospetto per la sua volubilità temporaria, 4) autore della nota opera: Questione romana e Clero veneto contro la quale ogni dio­cesi fece sottoscrivere una solenne Protesta 5) che i Vescovi avevano formu­lato per l'occasione.
1) Per lo stadio dei rapporti fra le sovrane concessioni amministrative e lo spirito pub­blico (sempre tenace nell'osteggiarlc (....)), vedi Prea. Luog. Polizia,fase. 91: in relazione alla Patente 31 maggio 1860 circa il rinforzato consiglio dell'impero e le maggiori facoltà accor­date alla Congregazione centrale LombardoVeneto; Polizia, fase I, 21: in relazione alla concessione dello Stato del 1862; Polizia, fase. I, 21 e fase. I 91: in relazione all'autografo 1<> gennaio 1866 a favore degli emigrati, al non sequestro dei beni degli stessi, all'ordinanza ministeriale escludente la vidimazione dei passaporti, alla minorazione dell'imposta straor­dinaria addizionale, alla riduzione dei francobolli per lettere ed all'abbassamento della tariffa telegrafica.
2) Q. DE BUGGERO, Storia del liberalismo europeo, Bari, Laterza, 1949, p. 423.
3) Su Angelo Volpe vedi: SOMTRO, op. cit., pp. 290-294 e il giornale La Provincia di Padova del 26 e 27 novembre 1913.
) A. S. V. Pres. Luog. Polizia, fase. IV, 1-2.
5) Prousta, Venezia, Cordella, 1862: firmata da 390 sacerdoti. Per i motivi che inten­dono giustificare la legittimità della protesta, vedi: UN DIOCESANO or PADOVA, il Vescovo e la curia di Padova, Venezia, Merlo, 1863, p. 15. Di questo opuscolo segnaliamo qualche interessante concotto: tante sventure nella religione e nella società ripetono bene spesso vita e durata dall'inerzia o dal moderantismo (sic) Giansenistico in certuni del Clero, pp. 5-6. Bivolto ai Preti non firmati o simulatamente firmati l'anonimo autore esclama ... a che mantenere uno sciama fatalo, che tanto si allontana dallo spirito cattolico ?..., p. 15.
Per le vicende della Protesta nella diocesi di Padova, vedi G-. BKLMNI, Sacerdoti educati nei seminario di Padova, Padova, Ed. Gregoriana, 1951; a p. 158 figurano i nomi dei sei sacerdoti che, nonostante lo gravi misuro del vescovo, si rifiutarono di firmarla. Vedi anche G. Sourno, op. cfc. pp, 292-293.