Rassegna storica del Risorgimento

VENETO ; LOMBARDO-VENETO ; RELIGIONE ; RENAN JOSEPH ERNEST
anno <1955>   pagina <50>
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50 Letterio Briguglio
APPENDICE
(Controversie relative agli Arliroli XVII, XXII e XXX del Concordato; dal documento I al VII).
À.S.V. Pres. Luog* fase, X, 6-9 - Belluno 10 dicembre 1857, n. 663.
I.
Eccellenza
Giusta VArticolo XVII del Concardato, fino dall'anno scorso si cessò dal tra­smettere alla I, R. Direzione dei Ginnasiì i Cataloghi e le Tabelle e tutte quelle molte formalità richieste dalle Ministeriali Ordinanze, senza però cessare un Ordine d'Istruzione il più possibilmente conforme al Sistema corrente, per ren-dere i nostri alunni atti a sostenere gli esami di maturità con successo. In fatti anche in questi due anni quegli allievi de1 miei Seminarii, che si presentarono all'esame di maturità coll'assenso dei Direttori, riuscirono approvati, e non fal­lirono se non coloro che vollero di proprio capo arrischiarsi o senza diligente preparazione o senza ingegno. Guarantisco dunque V. E. di tutta la mia sorve­glianza e di tutto il mio zelo, affinchè le scuole progrediscano bene. Mi ripugna però di tornare alla dipendenza, da cui VArticolo citato libera i Vescovi, ed a cui mi richiama la Nota che ho Vonore di por sotto gli occhi della Eccellenza Vostra alla quale ricorro per consiglio in questo dUicato argomento, È vero che i miei Seminarii accolgono insieme coi Chierici eziandio giovanetti laici, ma siccome ritengo di offrire un servigio ai Cittadini di Belluno e di Feltre instruendo i loro figli e quelli dei Regii Impiegati, finche non abbiano altri mezzi pubblici di regolare istruzione; così, a mio sommesso parere, ciò non dovrebbe spogliare i Vescovi di quelle franchigie che vennero lor guadagnale dalla Convenzione di S. M. VImperalore col Sommo Pontefice. Di questo fu lungamente e caldamente trattato nelle Conferenze di Vienna:, e pareva che l'Eccelso Ministero sarebbesi contentato di un semplice Catalogo del Personale insegnante, e di un altro che indicasse il numero degli studenti.
In ogni modo io non vó fare né ricusar cosa che possa dispiacere affli. R. Governo, a cui son legato per tanti vincoli di affezione e di gratitudine, ed al quale sarò in necessità di ricorrere nei bisogni economici dei medesimi Seminarii. Prego solo V. E. di prendere in considerazione l'angustia di un Vescovo posto fra il dovere di attenersi ai diritti che gli dà il Concordato, e gli ordini che gli ven­gono dall'I, R. Consigliar pei Ginnasti, onde indicarmi la via da tenere senza offendere la R. Autorità, e senza procurarmi la disapprovazione dell'Episcopato. Umilio intanto anche in questa occasione i sensi leali delPalta e rispettosa mia stima, dichiarandomi
Di Vostra Eccellenza
Devotissimo Ob bligatissimo Servo Giovanni Vescovo.
A Sua Eccellenza
Il Signor Conte Luogotenente delle Provincie Venete