Rassegna storica del Risorgimento

VENETO ; LOMBARDO-VENETO ; RELIGIONE ; RENAN JOSEPH ERNEST
anno <1955>   pagina <56>
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56 Letterio BrigugUo
TX.
(Accademia o Società dello Alpi e P. F. aivj.
À.S.V. Mantova: I. R. Procura di Stato presso la Corte speciale di Giustizia (IH. Causo penali, 1855), atti di procedura * contro Cassiano De Col, Mantova 18 marzo 1855, n. 2, IH, 3.
<Nel 18 dicembre 1850 VI. R. Comando di città di Padova denunciò che da un carteggio fra l'emigrato Pietro Calvi ed il di lui fratello Luigi, scrittore della Pretura in Campo Sampiero, risulta l'esistenza d'un comitato colla tendenza di raccogliere importi di denari a sostegno degli emigrati politici, e l'attività in tale faccenda da parte del Prete Don C, essendosi il Calvi [rivolta] a questo Prete appel­lando alla generosità alpigiana. Si rilevò ben tosto che si tratta qui di certo Cassiano De Col il quale tenne ordinariamente il suo domicilio nel Com.ne di Valle Distretto di Agordo >.
Brano di lettera che il De Col ha diretto al Barozzi in data 4 ottobre proba­bilmente del 1850:
tEbbi una lettera dal Calvi per mezzo di suo fratello. Egli si rammenta di Voi con amore, e ci ammonisce di star di buon animo, poiché le cose nostre miglio­rano gigantescamente così da farci ritenere vicina l'ora della riscossa .
Deposizione di certo Lorenzo Bosson, arrestato:
Depose fra le altre cose anche che dai Preti De Col, Natale Talamini, Don Ignazio Colle, entrambi di Cadore, don Olivio di Zoldo raccogli evasi una coletta (foie) in favore del profugo Calvi in Piemonte. In una domenica del luglio 1850 esso Rosson si recava da Agordo nel paese di Alleghe in compagnia della propria moglie, portando seco una lettera dell'emigrato Paganini, ricevuta dal medesimo in Piemonte, che trattava appunto delta colletta. Sul contenuto di questa lettera egli si trattenne a conferire privatamente col Talamini sopra le montagne di Alle­ghe; in seguito alla conferenza, ricevuta dal Talamini analoga risposta ritornò in Agordo per abboccarsi colà col De Col. Nel mese di luglio del 1850 il De Col in un viaggio da Milano a Padova ebbe per compagno lo stesso Rosson al quale consegnò una lettera per Irene Sommariva nella quale egli pregò la medesima di somministrare al Rosson un sacco di grano turco. Nello stesso tempo questi venne incaricato di riferire agli amici di De Col che gli pervenne una lettera dal Calvi, nella quale si diceva, che le cose andavano bene. Il Rosson osserva però che questa era una delle solite millanterie del De Col, perchè non gli era pervenuta alcuna lettera. Finalmente lo incombenza di parlare col Talamini sulla coletta Csic) a favore del Calvi. Il Rosson ritiene, che in questa coletta fsicj entrassero oltre i preti suddetti, molti altri signori, e che lo scopo fosse di sussidiare il Calvi affinchè ritornasse al combinare delle cose in Cadore, e ripigliasse le armL Ritiene die questa coletta (sic) si estendesse a Padova particolarmente fra i Preti.
L'esame di Pietro Fortunato Calvi:
< Questi depone di avere letto nel 1850 o 1851 nei pubblici fogli del Piemonte di una Accademia delle Alpi, come di un essere immaginario. La si indicava infatti instituita e composta unicamente dal Prete De Col, uomo pazzo, il quale voleva far credere, e Cardinali e Vescovi ed altri aggregati a quella sua accademia e spediva lettere in qua e iti là a lui stèsso dirette col nome di questi e quelli come appartenenti àlVaccadcmia per farne supporre l'esistenza della stessa. Indicavano anche i fogli del Piemonte che il De Col si era fatto Anglicano, che era stato in Inghilterra, e che nel suo paesa, teneva appesa all'uscio esterno del suo domicilio