Rassegna storica del Risorgimento

PIO VI ; ROMA
anno <1955>   pagina <68>
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DI UN PROGETTO DI ELEGGERE A ROMA UN ANTIPAPA DURANTE L'ESILIO DI PIO VI
Renzo De Felice mi muove su Movimento Operaio cortese rimprovero di non aver preso troppo sul serio un progetto di elezione di un antipapa nel 1798. *) Poiché, non ostante le sue osservazioni, conservo la mia opi­nione, vorrei spiegarne i motivi. La questione, d'altra parte, può dare l'oc­casione di chiarire meglio qualche aspetto della storia religiosa dell'ultimo Settecento romano.
La notizia che nel 1798 sì volesse creare un antipapa ci è data dal Baldassarre il quale, dopo aver narrato la deportazione di Pio VI, la rinun­cia alla porpora dei cardinali Altieri e Aulici, l'imprigionamento e la disper­sione del Sacro Collegio, afferma che i persecutori della Chiesa meditavano eziandio d'eseguire l'infernale attentato di creare un antipapa.2) Com­menta il Baldassarre che la cosa più singolare è quella che non si pensasse, per metterlo in atto, a un ecclesiastico ribelle e eretico, ma a un personag­gio fedele al Papa e alla Chiesa Romana quanto qualunque de' più fedeli, e però incapacissimo di ceder punto a così empia lusinga quale era mons. Emanuele de Gregorio dei marchesi di Squillace, prelato domestico di Pio VI, luogotenente del cardinale vicario Della Somaglia, creato in seguito cardi­nale da Pio VII. !
Sulla veridicità della notizia il Baldassarri non ha alcun dubbio: l'ha ap­presa egli stesso dalla bocca del de Gregorio e prima di inserirla nella sua narrazione più. volte andò ad abboccarsi con lui, acciocché il suo racconto, e nella sostanza e nei particolari, fosse pienamente preciso. Ma da chi mons. de Gregorio l'aveva appresa ? Da un modenese, certo Cavazzuti, venuto a Roma al seguito dei Francesi, che aveva conosciuto il de Gregorio e si era interposto, quando il prelato era stato incarcerato, affinchè fosse libe­rato, ottenendone la liberazione al prezzo di quattromila scudi, finiti, nelle tasche di uno degli aiutanti del generale Dallemagne, se non in quelle dello stesso Cavazzuti. Il quale di lì a poco si ripresentò al prelato per dirgli tutto giulivo: Allegratevi, Monsignore, ch'io debbo darvi buona nuova. Voi sarete il nuovo patriarca d'Occidente : i popoli avranno in voi il nuovo Papa di Roma. È facile immaginarsi la costernazione del povero monsi­gnore, il quale assai turbato, ma con grande energia, così gli rispose: In grande inganno siete caduto, cittadino commissario, riputando ohe si possa effettuare cosa impossibile. Al presente, il Papa è vivo. E quando il Signor Iddio vorrà chiamarlo a se, e rimunerarlo di sue virtù, l'elezione di nuovo e legittimo Pontefice spetta al Sacro Collegio de' Cardinali. Naturalmente il Cavazzuti non era uomo da indietreggiare di fronte a obbiezioni del ge-
1) Movimento Operaio, aottombro-ottobre 1954, p. 770.
2) P. BAXIDASSARIU, Relazione sullo avvertita e patimenti del glorioso Papa Pio VI, Mo­derni, 1841, t. ITI, pp. 102 e sogg.
3) Ved. su di ini G. MOBONI, Dizionario di erudizione siorico-aaclesiastìca, voi. XXXIII, Venezia, 1845, p. 10.