Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI COMUNALI ; PIETRASANTA
anno <1955>   pagina <95>
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Libri e periodici 95
colturali. Si tratta di un grosso volume che pone ed affronta problemi vivi e appassionanti, con uno stile mosso ed efficace, senza rinunciare a quella serietà ed ampiezza d'informazione e d'indagine, che ha in comune con molte recenti opere di storia ecclesiastica francese, fondate sopra una larghissima base docu­mentaria e bibliografica. Il Droulcrs ha infatti compiuto un ampio e accurato spoglio di archivi statali, ecclesiastici e privati, a Tolosa, Parigi e Roma, di pasto­rali, di molti giornali e scrìtti contemporanei. Affermazioni e conclusioni non sono perciò labili forme di una brillante sintesi, ma frutti maturi di una faticoso e meditata conquista.
Il problema centrale e generale è sempre lo stesso: quale è stato l'atteggia­mento dei cattolici di fronte alle questioni sociali dell'età contemporanea? Come essi hanno reagito alle grandi trasformazioni sociali degli ultimi secoli?
Il Droulcrs, al quale molto deve la diffusione in Italia dei più recenti metodi della sociologia e storiografica francese (vedi: Rassegna, gennaio-marzo 1952, pp. 101-103; Quaderni di cultura e storia sociale, novembre 1952, pp. 381-391; Studium, luglio-agosto 1953, pp. 513-520), ha concentrato il suo interesse sugli anni 1830-1848 perchè la monarchia di Luglio segna, riguardo a quel problema, un periodo di formazione e di transizione, di genesi e di incubazione. Con il 1848 la contrapposizione delle due grandi classi antagoniste diverrà più evidente, dopo le giornate di giugno, e la grande maggioranza del clero, dell'episcopato ed anche dei fedeli se détournent eux aussi avec horreur des "révolutionnaircs", et, au noni de " l'ordrc " que Pieu prescrii de respecter et de ne point bouleverser par la violen.ee, ils se rejcttent du còte de la République Conservatrice, puis de l'Empire du "Coup d'Etat". Si bien que, au fur et à mesure que la nouvelle "classe ouvrière" prendra conscience d'eli e-mème et de ses intéréts propres, elle gardera l'impression (d'ailleurs amplifiée par ses mcncurs et par les ennemis du catholicisme) que PEglise est dans le camp oppose. C'est à peine simplifier les choses de dire, qu'en ce qui concerne l'atti rude reciproque de PEglise et de la classe ouvrière, dès lendemain de 1848 "les jeux sont faits" et pour de longues années .
Di qui l'utilità di uno studio relativo al periodo anteriore, in cui Poppo-sition cntre le socialisme et le christianisme n'est pas encore formelle, i rifor­matori sociali si richiamano al Vangelo e gl'insorti rispettano la religione, di cogliere les origines et le pourquoi véritable de Phostilité de la classe prolé-tarienne à l'égard de PEglise catholique , di fare cioè la storia di una particolare vitalità della Chiesa e della fede, ma anche di un irrigidirsi in formule di apo­stolato e in atteggiamenti che allontanarono sempre più, durante tutto il secolo, il quarto stato dalla vita cristiana.
Due ragioni hanno poi fermato l'attenzione del nostro autore sull'atteggiamento dell'episcopato. Anzitutto l'importanza che questo ha nella vita cattolica: i vescovi scrive il Droulcrs non sono solamente dei prefetti, dei governatori di provincia, rappresentanti locali di un Potere Centrale unico depositario della autorità; essi non ricevono la loro autorità per semplice delegazione, ils sont les véri tabi cs chefs de leu Eglises. In secondo luogo le slesse ricerche del Duroselle hanno confermato come la carenza dei cattolici di fronte al problema sociale fosse più grave proprio nell'episcopato francese (salve alcune importanti eccezioni: Affre a Parigi; de Croy a Rouen; Belmes e Giraud a Lilla...), aia riguardo al rimanente clero ed al laicato, come rispetto ai vescovi di altre nazioni, della Germania dì. Keltelef.
Il Droulcrs ha poi voluto scegliere, per una ricerca più analitica e appro­fondita, una diocesi importante e significativa ed un vescovo eminente e nello stesso tempo rappresentativo, vicino cioè alle posizioni di molta parte dell'api* scopato francese; e ha fermato quindi la sua attenzione su monsignor d'Astros, Arcivescovo di Tolosa. Ma la figura del vescovo conservatore è inserita e conti-