Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI COMUNALI ; PIETRASANTA
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1955
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Libri e periodici
icralc, permettono di riconoscerò caratteri di lina carenza grave nell'azione episcopale di monsignor d'Astros o insieme di porre nei suoi limili il problema di un'opera di elevazione spirituale dallo stesso vescovo compiuta, di una grande opera di bene.
Lo spirilo che ha animato e diretto la difficile e feconda ricerca appare dalle parole altamente cristiane del ratinale successore di mons. d'Astros sulla cattedra di Tolosa, il Card. Saliègc, che ha scritto: Il y a des niptures, il y a des incom-préhénsions, il y a des persécution6, il y a des retards doni nous soinmes en partie responsables. Cela il faut le dice parce que c'est la vérilc et que la vcrilé libere celiti qui la dit et celni enti l'entend. FAUSTO FONZI
ROMÈO MANZONI, / fratelli Ciani, Introduzione di Giuseppe Martinola; Lugano, Edizione della Collana di Lugano, 1953, in 16, pp. 80, 3 ritr. Fr. 5.
L Associazione mazziniana ticinese, ih occasione del 150 anniversario della indipendenza del Canton Ticino, ha promosso la ristampa di alcuni articoli che il Manzoni scrisse nel 1906 per il giornale lugancse L'Azione. Dedicati agli esuli mazziniani Giacomo e Filippo Ciani, oriundi ticinesi, costretti a riparare in Isviz-zera perchè coinvolti nelle cospirazioni carbonare del 1821, avrebbero dovuto iniziare una serie di profili, che il Manzoni aveva disegnato assai lunga e varia (dal Cattaneo al Mazzini al Yannucci al Bakunin e, perfino, al cardinal Antonclli, per non citarne che alcuni), ma che di fatto si arrestò ai due fratelli Ciani, essendosi, poi, l'autore dedicato a quella sua storia degli esuli italiani nella Svizzera, che vide la luce postuma per le cure del Ghisleri.
Gli articoli del Manzoni seguono i due fratelli nelle loro peregrinazioni a Parigi, a Londra, in Isvizzera e nelle loro relazioni con altri illustri esuli: Uponi, Foscolo, Rossetti, Berchet, Angeloni e, soprattutto, Mazzini; articoli per un giornale, che l'autore aveva in animo di rivedere, approfondendo la ricerca. Il Martinola, che ha curato la ristampa, ne ha eliminato quelle parti che più da vicino risentivano della loro origine giornalistica, emendando ciò che era sfogo polemico o era legato a vicende del momento e ad interessi locali, con la mira di presentare un testo più agile e più svelto dove prima s'inceppava frequentemente. Vi ha aggiunto, poi, delle note, quando il testo aveva bisogno di chiarificazioni, tenendo anche presente il diario di Giacomo Ciani per gli anni 1822-1862, pubblicato nel 1943 nella Rivista storica ticinese da Giulio Decio.
Pur con i limiti ai quali si è sopra accennato, gli articoli del Manzoni costituiscono una fonte notevole per la biografia dei due fratelli, fonte generalmente ignorata, perchè di difficile reperimento, che integra le notizie che il Manzoni stesso trasfuse, in seguito, nel suo volume sugli esuli, fonte tanto più preziosa dopo la distruzione avvenuta nell'agosto del 1943 delle carte dei Ciani, conservate nel Castello sforzesco di Milano, n r
SEKCJO CÈLLA, Alberto Cavaliétto patriota e politico ; Venezia, a spese della Deputazione, 1954, in 8, pp. 39 (estr. Archivio Veneto, LXXX1H, V Serie, nn. 87-88). S. p.
Le carte di Alberto Cavalletto (Padova 1813-97) passarono, alla sua morte, alla Biblioteca del Museo civico patavino. Si tratta di 13 casse di vario contenuto: accanto ai documenti più propriamente politici (importanti quelli del Comitato Centrale Veneto, 1859-66, di cui il C. fu segretario fino al 1865) vi sono documenti d'indole tecnica, disegni e progetti (il C, ingegnere civile e architetto, si occupò soprattutto di questioni idrauliche) ed il carteggio ad essi relativo. A queste carte attinse lo scomparso Giuseppe Solitro, studioso di cose padovane per una motto*