Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI COMUNALI ; PIETRASANTA
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Libri e periodici
Le prime prove di amministratore avveduto sono compiute dal Cavour relativamente alla Savoiarda fino al fallimento del l'iniziativa stessa, a causa di difficoltà d'ogni genere; in seguito egli ai occupa della Torino-Genova > e della Torino-Alessandria, aia trattando con banchieri ginevrini e francesi, sia operando in contatto coi ministri sabaudi.
Ma grosse difficoltà fino a quel momento sempre rinviate si andarono profilando da parte del Governo. Come già pia volte accennato da oltre nn anno si dibatteva a Torino la questione se le strade ferrate dovessero essere costruite e gestite dallo Stato o da compagnie private (p. 39). Lo pubblicazione delle Reali Patenti (febbraio 1845), per cui le principali linee erano a carico dello Stato, faceva crollare ogni possibilità per le compagnie private e quindi per Cavour.
Ed in questa atmosfera di discussioni e di polemiche sull'iniziativa privata o statale, si debbono collocare gli scritti di Carlo Barione Pctitti (novembre 1845), in dilesa della decisione governativa, e del Cavour (maggio 1846) che, traendo le debite conseguenze dall'opera del Petitti, imposta il problema delle ferrovie sulla base di un programma nazionale di unificazione economica, preludio di quella politica.
D'altro canto il governo sardo fin dal 1845 aveva compreso l'impossibilità di collegare la rete piemontese con quella del Lombardo-Veneto. Per l'Austria il problema principale è quello di impedire la costruzione di una linea diretta tra Genova e Milano (p. 51).
Francò Arese, che traccia con notevole chiarezza i lìmiti dell'azione del Cavour (sarebbe stato opportuno dare particolare risalto alle condizioni economiche e sociali del Piemonte, a spiegazione delle iniziative private e statoli riguardo alle strade ferrate), si sofferma infine su altre attività del Cavour: la vendita di binari allo Stato (cfr. l'utile tratto dal Cavour in tale affare, p. 61) e gli sludi per la Torino-Savi gliano , inaugurata nel 1853, nel pieno della carriera politica dell'uomo di Stato piemontese.
E così, per concludere con le parole stesse dell'autore, si può riconoscere l'importanza di uno studio da farsi su vent'anni circa della vita del Cavour (tra il 1831 e il 1850): esso mostrerà come non solo la preparazione acquisita, i rapporti intrecciati, l'esperienza raccolta hanno un alto interesse per conoscere completamente quel ventennio di vita del Cavour, ma come esso sia la premessa della sua futura attività di ministro. Il fatto dì essere stato uomo d'affari prima di uomo di Stato, rimane alla base stessa della concezione liberale del divenire uomo di governo (p. 6). BENAIO GIUSTI
ALFONSO FERMI, La Società di S. Vincenzo de* Paoli in Piacenza nel 1 centenario della sua vita 1853-1953; Piacenza, Tip. S. T. G., 1953, in 8, pp. 106. L., 500.
EMILIO NASA L LI ROCCA di CORNELIANO, Il conte Carlo Luigi Villa Maruffi (1773-1852) fondatore della Pia Casa di Ricovero e Provvidenza Maruffi di Piacenza; Piacenza; Tip. S.T.G., 1955, in 8, pp. 80. S. p.
La pubblicazione del Fermi ha carattere celebrativo e quindi preoccupazioni elogiative e scarsamente critiche, ma è notevole per la serietà e l'ampiezza della ricerca bibliografica e archivistica; Mentre piuttosto affrettata è la parte che BÌ riferisce al periodo più recente, veramente pregevole è quella relativa agli anni 1853-76, che sono del resto quelli storicamente più interessanti. L'autore conferma, intatti, l'importanza essenziale sul piano religioso, sociale e politico delle Conferenze di San Vincenzo durante il periodo dell'unificazione italiana, e la documenta, per quel die riguarda Piacenza, in questa narrazione che verrà assorbita du Uno studio sull'episcopato di mona. Antonio Ronza, vescovo di Piacenza dal 1849 al 1875, che