Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI COMUNALI ; PIETRASANTA
anno <1955>   pagina <113>
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Libri e periodici
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una politica dì tipo totalitario di riconquista "cristiana" dolio Srato... E, in realtà, propria dopo la Rerum Novanti l'integralismo cattolico Ita finalmente potuto ri-premiere le sue forme di attacco al sistema borghese in una rinnovata aderenza alla realtà politico-statuale, mettendosi appunto pienamente sul terreno demorratieisiiro delle " attività sociali " a contenuto più o meno riformistico . L'integralismo in­somma non muore con l'esaurirsi dell'*ala demestriana ma sotto aspetti e forme diverse, permane come una costante, e la più. caratteristica, dei successivi sviluppi del movimento cattolico : se evoluzione indubbiamente vi è stata da Leone XIII ai giorni nostri, essa si è verificata sempre nell'ambito di una medesima forma fondamentale: in quella contaminazione di teocrazia e democraticismo riformìstico clie appare essere veramente l'indispensabile modo di organizzazione e di espressione del movimento cattolico nella fase presente (pag. 15).
C'è subito da notare che il De Rosa stesso è costretto ad attenuare il rigore di questa tesi a proposito della politica di Pio X e del periodo dominato dal suo pontificato: È appunto il periodo egli scrive (pag. 26-27) che lenta­mente ma inesorabilmente prepara la liquidazione degli ultimi residui ottocen­teschi dcll'intransigentismo demestriano, e avvia, sia pure in forme ancora incerte e del tutto praticistiche, l'inizio di quella distinzione tra partito e azione cattolica, tra finalità del laicato subordinato alla gerarchia ecclesiastica e vita politica e pubblica dei cattolici, che troverà le sue prime sanzioni giuridiche, sebbene ancora ampiamente inficiate da presupposti di natura ideologica, di derivazione in ultima analisi teocratica, a partire dal pontificato di Benedetto XV. Ma si tratta solo di attenuazioni che non contraddicono in definitiva la tesi cosi rigidamente posta dall'autore.
Tesi che vale in tutta la sua pienezza per il fenomeno del modernismo poli­tico: esso rappresenta solo il rovesciamento del vecchio integralismo lconiano. Proposito costante di Papa Pecci era stato quello di impadronirsi strumental­mente... della democrazia e del suo metodo, poiché egli ritenevo fermamente e fu la sua grande intuizione che questi fossero il solo mezzo, nell'età moderna, per riconquistare alia Chiesa il dominio e l'influenza di un tempo sulla società tutta intera (pag. 82). Senonchè questa concezione portava poi logicamente a sostenere la necessità di uno svecchiamento della Chiesa e di un suo riawi-cinamcnio al mondo moderno proprio per poter più efficacemente influire su di esso: Ma che cosa poi poteva significare questo "svecchiarsi?". Non nna effettiva riforma che partisse dalle esigenze interne, dalle autonome e specifiche esigenze di sviluppo e di vita della Chiesa stessa; ma un adeguarsi alle esigenze e alle pretese di quel mondo che si voleva riconquistare; un subordinarsi acritico e capitolardo alle posizioni della democrazia moderna e ai concetti e ai bisogni della dimensione laica della società civile (pngg. 82-83).
La stessa tesi vale anche, ed è evidente, per l'integrismo che rappresenta, nel­l'ambito della concezione integralistica, intesa dal De Rosa come tendenza di fondo del cattolicesimo politico avente finalità teocratiche (pag. 100), l'aspetto non più romantico, Iibcllistico, immediatamente politico dell'integralismo, ma quello teologico, non senza contaminazioni positivistiche; l'aspetto aristocratico e "illu­minato", assolutamente antipossìbilista e quindi antigesuitico, la fase di " congiura " o dì setta del cattolicesimo politico avverso allo Stato e alla società nel loro assetto attuale e moderno ipag. 102).
Ma la stessa tosi vaie pure per In tendenza elerico-modcrata da un capo al­l'ai Irò della sua estensione, dal più vicini alle posizioni ufficiali del Vaticano come il Toniolo, il Rezzarn, il Crispolti e il Pericoli, ai più impegnati politicamente, come il Meda, il Bresciani e il (.'.omaggia, li**azione sociale su terreno costitu­zionale dei primi come le idee medie dei secondi, sono le formule nuove nelle quali ;aj[ esprime senza più l'asprezza e la violenza dei tempi eroici dello prima democrazia cristiana il programma di riconquista o meglio, come ormai