Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI COMUNALI ; PIETRASANTA
anno <1955>   pagina <114>
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114 Libri, e periodici
A dice, di una moralizzazione cristiana dello Stato e della società e in defi­nitiva di una utilizzazione positivistica della religione (atteggiamento questo pre­valente nei clcrico-modcrati propriamente detti) a fini di conservazione sociale.
Lo stesso clichei vale filialmente a giustificare rincontro dei cattolici con il fenomeno nazionalista, ultima espressione di asservimento del momento religioso alle esigenze di conservazione della borghesia italiana, ultima e più radicale distor­sione di un corretto rapporto tra società civile e società religiosa.
Questo il motivo fondamentale che inspiro, come si è detto, tutto il volume con le sole ricordate eccezioni di una gualche sia pure timida apertura verso pro­spettive nuove do parte di Pio X, e precisamente in alcuni passi dell'enciclica // fermo proposito, e più chiaramente da parte di Luigi Sturzo.
Con quegli accenni contenuti nell'enciclica // fermo proposito non raccolti peraltro dai cattolici (se ne veda la citazione a pag. 36 del volume) per la prima volta nella storia del laicato cattolico organizzato, un Papa introduceva certo in maniera ancora troppo implicita ed involuta, secondo linee troppo schema­tiche e sommarie l'idea di una azione cattolica intesa come l'attitudine e il metodo di una determinata élite del laicato cattolico, che non fosse più volta a meditare sui fantasmi politici e sociali del secolo passato e di quello presente, ma fosse invece protesa alla ricerca delle formule, che possano garantire continua­mente la presenza attiva e sollccitatricc della Chiesa, come particolare istituzione storica, nel processo di sviluppo della società civile. Era il primo lontano e incerto accenno subito a dire il vero compromesso dalle preoccupazioni suscitate dai riflessi politici e culturali di quella complessa crisi che attraversò la Chiesa dopo la morte di Leone XIII alla possibilità di un'azione cattolica svincolata da limiti ideologici e organizzativistici, e intesa soprattutto come lavoro, come movimento civile, destinato a una particolare produzione e ricerca, a quella religiosa (pagi­ne 36-37). Quanto a Luigi Sturzo, poi, esso fu il primo il quale faticosamente, dopo lungo e operoso travaglio, riuscì a trarre fuori finalmente, dall'ambito della ideologia integralistica, un nucleo di cattolici che senza cadere in sospetto di "eresia" e pur non liberandosi di ogni suggestione modernistica seppero a un dato momento imporre alla Chiesa la realtà di un partito che anche se venato di vario e confuso sociologismo cristiano non fu il risultato di alcuna estremizzazione di errore, ma fu il punto di partenza di una nuova attività poli­tica del cattolicismo militante, orientata a tradurre presso il mondo dei partiti laici moderni, in un linguaggio comprensibile e civile, le particolari esigenze di libertà della Chiesa, esigenze che non erano state accolte mai in un contesto politico così poco confessionale e clericale (pag, 110),
Chiarita cosi la impostazione ideologica del volume vi è subito da notare però che il lavoro, che pure si presenta come opera di storia, appare condotto secondo un metodo di assai discutibile validità: quella impostazione infatti non emerge come necessaria conclusione dalla ricostruzione dei fatti e dall'analisi delie varie correnti e figure che in quella storia operano, ma in qualche modo si sovrappone ad esse e costituisce una premessa alla determinazione dei fatti e alla scelta delle fonti. Sicché come, da altri è stato ampiamente documentato *) le figure che ti De Rosa presenta sono, oseremmo dire, comparso di teatro, assai più che reali personaggi storici. I processi mentali sono semplificati al massimo, le posizioni appaiono cristallizzate, senza sviluppo, senza possibilità di supera­menti, esattamente in quella forma che più si confà alle esigenze dell'Autore; non vi sono uomini, vi sono solo posizioni, fisso e chiuse, che l'Autore più o meno esattamente identifica con figure detcrminate del movimento cattolico. It volume si risolve cosi in una discussione sulle posizioni politiche del cattolici e in una
0 Si veda la recensione che dei duo volumi del De Boga ha fatto Fausto Ponzi su Humanitas, dicembre 1954: Polìtica e storiografia in un libro sull'Azione cattolico.