Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI COMUNALI ; PIETRASANTA
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1955
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Libri p periodici
Rosa sull'autonomismo della Lega: tei murriani, e soprattutto il Cacciaguorra, hanno sempre sostentiti) che con la Lega democratica nazionale e con la formazione politica clic le successe, la Lega democratico cristiana. Vennero gettati i principi di quell'autonomia politico del cattolici, che furono poi accolti dal Partito popolare. Giudizio, a nostro avviso, del lutto sbagliato, poiché il Murri dette al problema dell'autonomia politica dei cattolici e quindi alla questione fondamentale dei rapporti tra Chiusa e società laica e società politica, una impostazione radicalmente erronea. La impostazione inumana, invero, risenti sempre dell'originario vìzio teocraticìstico, che caratterizzò la formazione, politica della democrazia cristiana, vizio contro il quale invece Luigi Stnxzo, primo e solo, lutto al fine di renderne meno nociva l'influenza all'interno del movimento politico del cattolirismn militante (pag. 90). Da quanto si è detto è chiaro invece che se non in tutto riuscì la Lega contribuì però in qualche modo al superamento dell** originario Vizio teocraticìstico * e contribuì, attraverso un'opera di maturazione delle coscienze, a preparare il terreno al partilo popolare e all'opera di Luigi Sturzo, il quale comunque, pur con tutti i suoi meriti, non fu né primo né solo, come il De Rosa vorrebbe, se è vero che già alcuni decenni prima, il principio dell'autonomia politica era affermato a chiare note dalla Rassegna nazionale in polemica con l'Osservatore romano ') e non eerto sulla base di premesse teocratiche.
Ma il De Rosa forse considera queste delle pedanterie inutili e più volentieri si ferma ad elaborare dialetticamente il suo concetto di modernismo, che giunge fino a ricomprcndere l'atteggiamento dei gesuiti e di quei cattolici organizzati i quali indicavano nella " promessa della remunerazione della vita presente " il mezzo utile per rinvigorire le forze armate, per tenere a freno le masse contadine per aumentare l'autorità dello Stato (pag. 225). Per tal via si potrà definire modernistico ogni condizionamento ed ogni subordinazione del fatto religioso al fatto politico e sociale con conseguenze agli effetti dell'origine del modernismo stesso, che non è diffìcile intendere.
Appare chiaro insomma e rilievi analoghi a quelli avanzati per la figura dì Murri e di Sturzo potrebbero ripetersi a proposito di altre figure che compaiono nella storia del De Rosa, dal Meda al Tomolo, e allo slesso Pio X la debolezza dell'opera sul piano propriamente storico, di una esatta ri costruzione cioè delle figure e dei fatti del movimento cattolico italiano, che appaiono invece stilizzati e irrigiditi in formule dure ed astratte.
Ma questa critica e questa riserva se in qualche modo limitano la validità dell'opera non esauriscono certamente il giudizio che del lavoro stesso occorre dare. Si è già rilevato e posto in risalto il motivo di fondo che inspira tutto il lavoro; motivo, come si è detto, della sostanziale incomprensione da parte dei cattolici per il mondo moderno e per le nuove esigenze secondo cui in esso si pone il rapporto tra società civile e società religiosa. Ora tale motivo, tale ipotesi, si fonda a sua volta, nella vistone dell'Autore, su un preciso giudizio della posizione della Chiesa di fronte all'ordine borghese e in definitiva su una concezione del rapporto fondamentale tra religione e politica. È su questo piano di fondo, d'impostazione del problema, che l'opera del De Rosa acquista il suo maggior pregio e la sua maggiore originalità; sotto tale aspetto la stessa rigidezza dell'interpretazione proposta acquista valore di stimolo e contribuisce ad aprire interessanti prospettive. Vi è insomma implicito in tutte le pagine di questo secondo volume, assai più chiaramente cito nel primo lo sforzo di intendere il motivo profondo idi dissidio tra la Chiesa e il mondo borghese e insieme lo insufficienza dei tentativi compiuti dal laicato cattolico per superarli.
I) Si vada la Rassegna nazional del. 15 febbraio 1898, Elcutcro, ((Protestantesimo politico, in risposta all'OmrwKoro romano del 20-21 gennaio 1898. Si veda ancora sul fascicolo di agosto disila stessa Rassegna la nota La petizione al Santo Padre .