Rassegna storica del Risorgimento

MENGHINI MARIO
anno <1955>   pagina <664>
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664 Amici scomparsi
anni lontani dei primi volumi, la letteratura mazziniana non agiografica era bambina ?
Desidero, poi, ricordareperchè non se ne è parlato che, dopo la morte del Balsamo Crivelli, cadde quasi interamente sulle spalle di Mario Menghini l'epistolario giobertiano, il quale continuò ad uscire puntualmente per Suo merito anche se il Suo nome è ricordato solo nella nota finale.
L'edizione mazziniana non bastava, da sola, ad assorbire una forza di lavoro e un'energia che, quando era giovane, aveva spinto Mario Menghini a camminate lunghissime e a faticose battute di caccia. Egli, allora, viveva nel­l'ambiente letterario e politico della Sua Roma, a contatto intimo con Car­ducci, Pascarella, Martini, Gentile, Fiorini, con tutta la società intellettuale del Suo tempo, pronto sempre all'allegra facezia: eppure si era dedicato ai pesanti studi di filologia che, per solito, incupiscono anche il carattere. Per questo, da vecchio, la Sua conversazione scintillava di aneddoti vissuti che dipingevano con gusto e con vivacità un tempo purtroppo finito. Contro il pericolo di divenire od apparire pedante, reagiva anche con quel Suo vestire giovanile ed elegante che era una delle Sue caratteristiche.
Mario Menghini deve essere ricordato a chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo, non solo come studioso il Suo nome non sarà mai dimenticato da chi si occupa di Risorgimento -, ma anche come un nobile carattere, ricco di una umanità generosa.
EMILIA MORELLI