Rassegna storica del Risorgimento

SILVA PIETRO
anno <1955>   pagina <684>
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684 Libri e periodici
con la differenza che, per i conservatori, essa era una garanzìa dì sicurezza e di slabilità cosi com'era, mentre per ì rivoluzionari, doveva essere trasfor­mala : per Hcrzen, mi esempio, solo il suo inserimento <r in una evoluzione moderna dello Stato e della società russa avrebbe giustificato e reso possibile una SUR conservazione e un suo sviluppo (p. 40). E la trasformazione della realtà russa, a suo avviso, sarebbe stata favorita proprio dalla povertà della sua storio, dal non essere i russi carichi di passato (atteggiamento questo che possiamo agevolmente ritrovare in. non pochi pensatori politici dei nostro Ottocento, cominciando dal Balbo e dall'Azeglio). Proprio alla fine del denso capitolo su Hcrzen, il Venturi riassume limpidamente i motivi fondamentali del populismo russo: sfiducia in ogni genere di democrazia, credenza in un possibile sviluppo autonomo del socialismo in Russia, fede nelle possibilità venture dell'oSscina , necessità di creare dei tipi rivoluzionari che spezzassero individualmente il legame col mondo circostante per dedicarsi al popolo e penetrare in esso (p. 63).
Già prima del '48 c'erano stati in Russia dei tentativi di riforma, concretatisi nel '35 nella costituzione di un comitato segreto per cercare i mezzi di migliorare In situazione dei contadini . 1 limiti di questa azione riformatricc sono giusta-niente fissati dal Venturi nell'impossibilità per Nicola I di trovare appoggi nella burocrazia corrotta , nelle classi medie suddivise, di mentalità tradizionalista , nei nobili. Quanto ai contadini, i loro motivi di scontento erano vari: mancanza di terra , conflitti per gli usi civici, boschi e pascoli , forme e... ampiezza delle corvées e dei gravami in denaro , tasse supplementari . L'unico risultato fu una legge del 1842 che, su dicci milioni di servi, ne trasformò 24.000 in obbligali.
Ma il '48 sconsiglierà lo zar dal procedere sulla via delle riforme e tale atteg­giamento permarrà in Russia fino alla guerra di Crimea, onde solo alla morte di Nicola 1, nel '55, si sperò di nuovo nella possibilità di riforme. Lo stesso Herzen scrisse, infatti, una lettera ad Alessandro chiedendo libertà per gli intellettuali e la terra per i contadini. Due anni più. tardi ci furono alcune misure preparatorie e, nel '61, la liberazione, naturai meri te senza terra.
La minuta indagine del Venturi continua con l'esame di personalità rivolu­zionarie di primo piano, come Ceruyscvskij, di intellettuali come Bobroljubov e Scapov, del movimento contadino e di quello studentesco fino a giungere agli influssi della rivoluzione parigina della Continuile c alla Narodnaja Volja (Volontà del popolo).
Un'indagine di queste proporzioni, in un campo in cui ancora niente del genere esisteva, richiederebbe un discorso assai lungo e, soprattutto, una larga e specifica competenza. Un'attenta lettura dell'opera ci sembra, però, di grande aiuto per comprendere anche lo svolgimento ulteriore del movimento socialista in Russia: l'urgenza del problema contadino, ad esempio, la connessione dei motivi libertà per gli intellettuali e terra per i contadini, la sorte dell'osseina, la diffidenza russa nei confronti degli esperimenti occidentali.
In un immenso capo d'indagine come questo, il pericolo poteva essere duplice: smarrirsi nei particolari dei singoli moti e rivolte, nella singola, scarsamente significante, figura di rivoluzionario, ovvero, abbandonandosi ad affrettate genera­lizzazioni, all'esame delle figure più note, tralasciando il complesso mondo con­tadino con le sue aspirazioni ingenue, le sue credenze superstiziose, il suo desiderio di un patriarcalìsmo anacronistico rispetto alla civiltà moderna. Franco Venturi ha evitato entrambi i pericoli, fornendoci una documentazione di eccezionale rilievo e dandocene un'interpretazione che attcsta la sua particolare sensibilità ed acutezza.
GIUSEPPE TALAMO