Rassegna storica del Risorgimento
TOSCANA ; RESTAURAZIONE
anno
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1956
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pagina
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4
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4 Alberto Aquarone
Al momento del crollo del dominio napoleonico in Italia, il granduca Ferdinando, anziché recarsi subito personalmente a riprender possesso dei suoi antichi stati, si fece precedere a Firenze, quale suo commissario plenipotenziario, dal principe Rospigliosi, *) la cui attività di governo, durata circa quattro mesi, ossia dai primi di maggio alla metà di settembre 1814, fu gene-ralmente giudicata reazionaria e bigotta.2) In verità, se l'opera del Rospigliosi in quei quattro mesi non potrebbe certo definirsi nel suo complesso provvida e lungimirante, non può neppure, dopo un esame spassionato delle circostanze e dei fatti in sé, qualificarsi come uno dei maggiori esempi di reazione sconsiderata o d'esagerata intolleranza contro uomini e cose del cessato regime napoleonico. E vero, come viene comunemente osservato a questo proposito, che il principe Rospigliosi non era libero di fare e disfare a suo piacimento, in quanto il granduca gli aveva messo a fianco, a controllarne l'azione e temperarne gli eventuali eccessi, il Frullani, futuro ministro delle finanze del Granducato, uomo avveduto e di principi abbastanza larghi; ma non sarebbe equo, come invece si suol fare, senza che vi sia un sufficiente riscontro nelle fonti, affrettarsi ad attribuire senz'altro al primo tutto il male ed al secondo tutto il bene che si opero in quei quattro mesi in Toscana.
Primo atto del Rospigliosi, non appena giunto nella capitale toscana ed assunti i poteri conferitigli dal granduca,3) fu di emanare, in data 1 maggio, un proclama con cui, premesso che : l'andamento del governo e dell'amministrazione non può restar istantaneamente interrotto e sospeso, egli confermava in via provvisoria tanto le leggi ed ordinamenti attualmente veglianti, che tutti gl'impiegati della pubblica amministrazione.4) Con altro proclama dello stesso giorno, poi, il Rospigliosi annunciava che la Religione Cattolica Apostolica Romana dovendo da ora innanzi ritornare ad essere la dominante in questi Stati, ove ha fiorito per tanti secoli con splendore, erano da considerarsi escluse dalla provvisoria conferma della legislazione francese tutte quelle disposizioni che fossero incompatibili con i principi della religione cattolica medesima: venivano di conseguenza abrogate le norme del codice civile regolanti la formazione degli atti dello stato civile, nonché quelle riguardanti il divorzio e la separazione personale fra coniugi, le quali ultime avrebbero dovuto esser sostituite dalle leggi civili e canoniche in vigore prima dell'occupazione francese. Infine, con un terzo proclama, sempre del 1 maggio, il Rospigliosi nominava alla carica di presi-
!) Il Rospigliosi era tato nominato commissario plenipotenziario dal granduca fin dal 28 gennaio 1814, vale a dire due giorni prima ohe Elisa Bonaparte fuggisse da Firenze, riparando a Locca.
H Cfr. ad esempio il Montanelli e Io Zobi nello opere citate più avanti Non sarà imitilo qui ricordare come nella più recente storiografia siano piuttosto scarsi i contributi allo studio della Restaurazione in Toscana, sìa da un punto di vista generale, sin,, e ancor più, sotto il prò* filo giuridico.
3) I] Rospigliosi aveva firmato il 20 aprile, a Piirìnu, con U duca di Gallo, ministro di Gioacchino Murai le cai truppe ri erano spinte fino in Tosoana, Firomso compresa, una con* verosione in base allo quale entro il 1 maggio Ferdinando IH sarebbe stato reintegrato nel possesso dei suoi stati; per tale data le truppe napoletano avrebbero dovuto lasciare il territorio toscano.
*) Il proclama del Rospigliosi trovasi pubblicato, oltre che nella Colleziono ufficiali: ioli* leggi toscane, anche nello Gazzetta di Firenze del 3 maggio; così pure gli altri due, citati più avanti del 1 maggio 1814.