Rassegna storica del Risorgimento
TOSCANA ; RESTAURAZIONE
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1956
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12 Alberto Aquarone
regime francese e che avrebbero veduto con piacere un eventuale successo del cognato di Bonaparte. Appunto per procedere al vaglio di questi elementi sospetti, che non erano pochi tra i pubblici funzionari, fu costituita la commissione cui si è più sopra accennato, la quale avrebbe dovuto esaminare la condotta di tutti coloro che, a partire dal 1 maggio 1814, avevano dato segni manifesti di essere ostili al governo restaurato ed avevano parteggiato troppo apertamente per il re di Napoli. La commissione si accontentò di esaminare i rapporti dei vari governatori locali per un totale di appena 54 individui e le pene, che nominalmente avrebbero dovuto essere abbastanza severe, si ridussero, all'atto pratico, alla relegazione in villa, sotto la sorveglianza della polizia, di qualche proprietario, all'allontanamento temporaneo dal territorio granducale di non molti individui e solo in alcuni casi più gravi ad alcuni mesi di carcere, di solito condonati poi anche quelli. "
Tornando ora alla Presidenza del Buon Governo è da osservare come essa, richiamata in vita con le antiche funzioni conferitele sotto Pietro Leopoldo, si vide affidate altresì le attribuzioni che durante il regime francese erano spettate in materia di polizia ai prefetti, sottoprefetti e sindaci, ora aboliti con editto del 27 giugno 1814. Contemporaneamente, con notificazione dello stesso giorno del Puccini, venne riformato, ritornandosi all'antico sistema settecentesco, il servizio di polizia, affidato nuovamente ai così detti Esecutori di Giustizia, o birri, ripartiti in squadre poste sotto la direzione di un ispettore di polizia a Firenze, ed altrove dei Bargelli, Capi-Squadre, e Caporali come in addietro e secondo l'ordine, e la distribuzione stabilita nei Ruoli già stati approvati. Venivano invece naturalmente soppressi gli organi di polizia esistenti sotto il governo francese, ossia le così dette Guardie Ausiliarie di Polizia, Guardie Campestri, Agenti di Polizia.
Con l'antico sistema di polizia, imperniato sui bargelli, ritornarono anche gli antichi inconvenienti e gli antichi abusi, dovuti in gran parte alla singolare posizione in cui tali bargelli si trovavano, investiti com'erano di poteri esorbitanti, assai più vasti di quanto sarebbe loro toccato in base alle loro funzioni nominali. Essi godevano infatti di un'assoluta autonomia e corrispondevano direttamente con il Buon Governo, al quale inviavano ogni settimana una dettagliata relazione sullo stato della loro circoscrizione e sulla condotta degli stessi funzionari superiori in essa residenti. Di maniera che ne conseguiva che i governatori, i commissari regi, i vicari, erano posti sotto la sorveglianza continua e maliziosa di un loro subalterno, del quale sospettavano e di cui in definitiva avevano una gran soggezione; con quale danno per tutto l'ordinamento gerarchico della pubblica amministrazione è facile immaginare. Si creava così un'atmosfera malsana di reciproca diffidenza nell'ambito stesso delle varie autorità governative locali ed in ultima analisi erano i capi dei birri, OBsia i bargelli, che la facevano da padroni. *'
La Presidenza del Buon Governo era dunque un organismo dotato di poteri assai ampi e che interveniva con notevole invadenza un po' in tutti i
0 CÉr. A. BASETTA, Le società segreti' in Toscana nel primo decennio dopo la Restaura-gione, Torino, 1912, pp. 26-27.
*) Cfr. G. MONTANELLI, Memorie auW Italia o specialmente sulla Toscana dal 1814 al 1850,
Tomo, 1853, voi. ì, p. IL