Rassegna storica del Risorgimento

TOSCANA ; RESTAURAZIONE
anno <1956>   pagina <13>
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Aspetti legislativi della Restaurazione toscana 13
settori della vita pubblica, esercitando un assiduo controllo su tutti i rami dell'amministrazione dello stato. Ma ciò non basta: il Buon Governo aveva ancora nelle mani un altro strumento efficaciasimo, che gli consentiva di colpire direttamente e senza indugi chi meglio gli piacesse e questo cosi temibile strumento era il processo economico, già in piena fioritura ai tempi di Pietro Leopoldo ed ora riportato a nuovi fastigi. Si trattava di un processo segreto, rapido, condotto dalle stesse autorità di polizia senza alcuna formalità e senza alcun controllo, in cui l'accusato non aveva difensori, né era posto a confronto con i suoi accusatori, di cui ignorava persino i nomi; l'entità stessa della pena che poteva essere inflitta era del tutto indetermi­nata e lasciata all'arbitrio del giudice, ossia dell'autorità di polizia. Insomma, si trattava di un processo privo di qualsiasi garanzia per l'imputato, il quale veniva ad essere alla mercè degli organi inquirenti e giudicanti. *) Talché, non senza una giusta ironia, è stato anche detto che più che di processo econo­mico, si trattava in realtà di una grande economia di giustizia. 2) Tuttavia, bisogna anche riconoscere che il Buon Governo non si servì quasi mai in maniera troppo iniqua del processo economico: l'accusato che veniva giudi­cato in base a questo procedimento non era affatto posto dinanzi ad un tribunale sanguinario, spietato, bramoso solo di condannare, e le stesse pene, di solito, non erano gravi. Né mancavano poi, come sempre suol accadere, accanto agli aspetti negativi, anche quelli che si potrebbero quasi dire favo­revoli all'imputato: nei processi formali, infatti, trattati dinanzi alle Ruote criminali, c'erano si maggiori garanzie, ma v'erano anche ben più. lungaggini, intralci di procedura, carcerazioni preventive che normalmente si protrae­vano assai a lungo; di modo che, in ultima analisi, poteva anche accadere che, in taluni casi, fosse quasi più conveniente per gl'imputati essere giudicati secondo il procedimento economico, anche se poi essi potevano naturalmente lagnarsi, ed a ragione, di essere stati condannati senza che fosse stato prati­camente dato loro modo di giustificarsi e di difendersi. Considerazioni queste che ovviamente non vogliono né potrebbero essere di giustificazione per un sistema di giustizia fondamentalmente iniquo, abbandonato agli arbitri degli organi di polizia ed in cui avveniva non di rado che l'accusato venisse condannato in base a semplici sospetti, senza che a suo carico fosse stata raccolta una sola prova e senza che gli fosse data possibilità alcuna di ricorso. 3)
Il governo del Rospigliosi a Firenze durò quattro mesi e mezzo: il 15 settembre 1814, infatti, il granduca Ferdinando III faceva il suo solenne in­gresso nella sua ex-capitale accolto con sincero giubilo dalla maggior parte della popolazione, che alle innovazioni francesi preferiva di molto la poli­tica soporifera, paternalistica, placidamente e cautamente riformatrice dei lorencsi. Ma già prima di rientrare a Firenze Ferdinando aveva nominato il nuovo governo incaricato di sostituire l'amministrazione provvisoria del Rospigliosi che dovette ormai contentarsi della carica puramente onorifica
1) CSx. BttU'orgoracoto P. PIERI, La Reslaurasiom In Toscana (1814-1821 Pisa, 1922.
3. ....
2) 6. MARGOTTI, Cronache segrete della polizia toscana trascrìtto da G. Marconi, Firenze,
, p. 225.
S) Cfr. n quMt'olrimo proponto G. MARGOTTI, Cronache, eoe, oli., p. 230.