Rassegna storica del Risorgimento

TOSCANA ; RESTAURAZIONE
anno <1956>   pagina <15>
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Aspetti legislativi della Restaurazione toscana 15
scosse, che non ci si preoccupò eccessivamente di dar la caccia a quanti non la pensassero in marnerà troppo ortodossa o fossero sospettati di non appro­vare in tatto e per tatto la politica del governo, che fu concesso un certo re­spiro culturale al paese. X lati più specificatamente negativi vanno ricer­cati nell'atmosfera soporifera che divenne ben presto caratteristica di tutta la Toscana; nell'adagiarsi dei più, e tra i governanti e tra i cittadini, nelle formule e negli schemi consueti senza tentare neppure di studiare se vi fosse o meno la possibilità di modificare in meglio lo stato attuale delle cose; nella trasandata amministrazione che, negli affari pubblici, era la naturale ed ine­liminabile conseguenza di un così fatto immobilismo* La pigrizia mentale, elevata quasi a sistema di filosofia, del Fossombroni, divenne ben presto patrimonio della Toscana tutta, malgrado gli sforzi di singoli uomini per scuotere gli animi e liberare il sentimento pubblico dalla morta gora in cui era andato ad impaludarsi; mentre l'incostanza nel lavoro e la mancanza di ogni sforzo di meditazione proprie del primo ministro si diffondevano irrimedi abilmente in ogni ramo della pubblica amministrazione. L) E se il Fossombroni aveva il vantaggio, rispetto agli altri uomini di governo italiani del suo tempo, di essere privo di pregiudizi e di non respingere pertanto a priori alcuna sorta d'idee nuove, è pur vero d'altra parte ch'egli si acconten­tava poi di transigere con esse, anche quando fosse convinto della loro bontà, non odiando ma neppure amando alcun principio e, quel che è peggio, non dandosi mai la pena di lavorare per il futuro.
E quest'ultimo era, in effetti, uno degli aspetti più caratteristici del sistema di governo granducale: i ministri e l'amministrazione tutta ama­vano vivere alla giornata, preoccupandosi di risolvere soltanto i problemi di portata immediata e rifuggendo da ogni organico piano d'azione che po­tesse riguardare un più lungo spazio di tempo nell'avvenire. L'avvenire, in realtà, non interessava i governanti toscani, ansiosi solo che il presente fosse il più privo di scosse possibile.
E se ancora il Fossombroni era personalmente integro neU'anuninistra-zione della cosa pubblica, è pur vero che durante tutto il suo lungo governo egli permise senza batter ciglio le più scandalose dilapidazioni, da parte degli organi inferiori, nella pubblica amministrazione, senza mai neppur ten­tare di instaurare un più scrupoloso sistema, di cui lo stato avrebbe avuto estremo bisogno. Cosicché, infine, un uomo come Gino Capponi, che da vicino aveva potuto studiare il criterio di governo del Fossombroni, poteva così compendiare i risultati ottenuti dal primo ministro toscano: Ne punis-sant jamais Ics fripons et rabaissant Ics hommes forts, il a relaché et corrompu autant qu'il dépendait de lui, Ics forces vitales de son pays et celles du gou-vernement; et il Ics a conrme separé l'un de l'autre par une insouciance
1) Sulla perBonnlità del Fossombroni v. pccinlmcnto G. CAPPONI, Vittorio Fossombroni, in Scritti edili e inediti, Firenze, 1877, voi. II, in cai, tra l'altro, trovasi questo giudissio: M. Fossombrouiétait un esprit de premier ordrc,parla Torno et l'étendue de sos Tucul té nuturollea; mais A la rapidilé, Abijustessc, A l'admiruble nottole de sos aporcus, la profondeur do la pensée et do savoir ne répondaiont pas suiTuiiunment. Una paresse coloulée lui délendait tout effòrt de méditation ou de travail; sa grande, sa eontinuelle faide etait de vivrò longuement, douce-. ment, quiètement ; il amait les livree qui l'amusaient, et je croia qu'on tonte ebose la forco de sa pene tra tion lui a tenu lien d'étude.