Rassegna storica del Risorgimento

TOSCANA ; RESTAURAZIONE
anno <1956>   pagina <17>
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Aspetti legislativi della Restaurazione toscana 17
damente tra loro per origine, per carattere, per sentimenti ed idee, ma uniti tatti dal medesimo desiderio di dare un maggior respiro unitario alla cultura nazionale, più ampi orizzonti alle loro consuetudini di vita, di promuovere infine più libere istituzioni politiche nel loro paese, rinacque nella classe colta italiana quel fermento di discussioni, quel dialogo fecondo d'opinioni contrapposte che sono l'indispensabile presupposto per ogni vitale svolgi­mento delle idse e, dalle idee, dei fatti
A Faenze s'incontrarono in quegli anni quelli che si potrebbero chiamare con termine generico e comprensivo i liberali d'ogni parte d'Italia, là essi impararono a conoscersi, a stimarsi, a comprendersi, a considerare infine l'avvenire della nazione in termini sia pur ancora vagamente unitari; là essi incominciarono finalmente ad affrontare poco a poco i grandi problemi che ponevano loro dinanzi le particolari condizioni del paese non più solo nei limiti d'inconcludenti velleitarismi, ma meditatamente, in una più organica coesione d'idee e di studi; là essi andarono acquistando una nuova, positiva consapevolezza di pensiero sulle principali esigenze nazionali. Buon porto allora Firenze poteva scrivere molti anni più tardi il Tommaseo dove esuli d'altre parti d'Italia valorosi, e non vietati libri e giornali stranieri, e la censura delle stampe più mite, e mite il governo; e per tali agevolezze, e per la dolcezza del clima, e de' grandi esempi dell'arte, convenire a non breve dimora e a fermo ospizio uomini illustri di tutta Europa e del mondo; e per il loro conversare e per l'aspetto stesso destarsi idee varie, e opinioni diverse venire a riscontro, e da tale commercio e dall'indole degli abitanti educarsi la scambievole tolleranza.l)
Nella Firenze della Restaurazione non troviamo così gli entusiasmi generosi, gl'impulsi alla lotta ed al sacrificio, la tensione della volontà dei singoli, ciò che sarebbe stato comunque impossibile sotto il governo pater­namente scettico e tollerante dei lorenesi; ma troviamo qualcosa che doveva essere non meno indispensabile per il formarsi di una coscienza nazionale e per la conseguente realizzazione dell'indipendenza italiana nell'ambito di libere istituzioni politiche: troviamo cioè il commercio amichevole e fecondo degli uomini più sensibili a queste esigenze nazionali, il rigoglio degli studi non più soltanto prevalentemente letterari, ma pur anche economici, sociali,
1 ) N. TOMMASEO, Di Giampietro Vieusseux e dell'andamento delta civiltà italiana in un quarto di secolo Firenze, 1863, p. 7. È da notare a questo proposito come la tolleranza di cui il governo lorencse faceva mostra nei riguardi degli stranieri, anche politicamente sospetti, fosse causa di frequenti malumori da parte di. governi e rappresentanti stranieri.. Il console napole­tano a Livorno, ad esempio, Gasparo Disperati, cosi scriveva in data 24 giugno 1822, lamen­tandosi con il suo governo della polizia toscana: Qui non si provvede a nessuna verificazione regolare relativamente agli sfratti dei forestieri, ma quando qualcuno se ne osserva che non piace anche per qualche fisico rapporto, o quando, per figurare di fare e oonnestare cosi all'oc­correnza la propria condotta, qualcuno se ne prende di mira, non se l'intima formalmente l'esilio e lo sfratto, ma si denega la carta di dimora, e se l'intima od ordina verbalmente la partenza per mezzo d'un subalterno e di un semplice commesso, senza ohe si prenda nota e registro né dei nomi né delle cause, perchè o non esistono o non si conoscono. Se il forestiero parte la cosa 6 finita, e può (come frequentemente accade) tornar dopo pochi giorni da altre parti quasi sicuro di non esser cercato; diversamente, o ufficia o ricorro superiormente e per lo più ottiene di rimanere, come e succeduto in molti casi che ho avuto motivo di rassegnare in vari mici rapporti. Vedi N. CORTES, Jl liberalismo toscano nei primi quaranta anni del secolo XlXy in Raetegno nazionale, fase. 1, 16 luglio 1921, n. 13.