Rassegna storica del Risorgimento

1859 ; INGHILTERRA ; MALMESBURY, JAMES HOWARD HARRJS, LORD
anno <1956>   pagina <41>
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La politica di Lord Malmesbury verso l'Italia, ecc. 41
pilato per lei. *) In essa la Regina offriva ai due Imperatori i suoi buoni uffici, ed esprimeva la sua convinzione che le circostanze da cui la pace era minacciata non erano beyond the rcach of diploma tic ekill .
Emanuele d'Azeglio in un punto della sua corrispondenza dà l'impres­sione che Videa della missione Cowley fosse partita, da Napoleone.2) Ma essa tu sempre considerata in seguito propria di Malmesbury, e il Segretario degli Esteri, spesso lavorando in stretta collaborazione con il Primo Ministro, fu responsabile per la forma e le direttive della missione. Egli ebbe sempre un'alta stima dell'Ambasciatore a Parigi. In una lettera privata a Cowley gli disse che era the only man wlio can carry out our views with respect to Franco, Austria and the Italian Question.
Cowley non doveva limitarsi all'offerta generale di buoni uffici. Doveva reiterare la richiesta dì evacuazione e riforma degli Stati Pontifici, e menzio­nare la difficile questione dei Ducati. Il più. forte argomento di Cavour con­tro l'Austria consisteva nei trattati del 1847 di quest'ultima con i Ducati di Parma e Modena, trattati che permettevano all'Austria di intervenire in caso di rivoluzione, e addirittura ve la obbligavano. H Congresso di Vienna aveva preso in considerazione l'intervento contro le rivoluzioni in Italia solo se fosse sanzionato da tutte le potenze. I trattati avevano perciò dub­bie basi legali, e davano all'Austria un'influenza in Italia che lo stesso Metter­meli aveva rivendicato solo verso la fine della sua carriera. Cavour ne doman­dava continuamente l'abrogazione; Cowley avrebbe dovuto proporne a Vien­na l'emendamento. *) Si richiese, e a quanto pare si ottenne, l'approvazione di Napoleone. Ma ira le proposte che Napoleone suggerì alla considerazione dell'Austria era l'abrogazione dei trattati separati con i Ducati, e l'adozione da parte di tutti gli stati italiani di un sistema di governo che permettesse la votazione delle tasse ad opera di una qualche assemblea . Cowley era d'opinione che il governo britannico non si sarebbe opposto ad alcuno dei punti di Napoleone. Quanto alle reazioni che essi avrebbero suscitato in Au­stria, egli aveva, a buon diritto, i suoi dubbi. *)
Quando seppe del progettato viaggio a Vienna del Cowley, il conte Buoi dichiarò che personalmente, si rallegrava di rivedere un vecchio e stimato amico. Ma aggiunse una nota di cattivo presagio: non avrebbe acconsentito ad una conferenza sull'Italia, né si sarebbe lasciato forzare a concedere riforme o indipendenza agli stati italiani. s) Francesco Giuseppe espresse sentimenti simili, e accennò che l'Austria era pronta ad accettare la guerra, se vi fosse forzata. *) Le possibilità di successo per la mediazione di Malmesbury erano ben scarse.
" [jcttcm of Qtteen Victoria, Inditeti by A. C. Benson and Viseonnt Eshcr, London, John Murray, 1908, Voi. Ili, p. 321, Derby olla Regina, Downing Street, 21 feb-
bnu'o 1859.
*) Cavour e l'Inghilterra, Voi. Il; No. 891. E. d'Azeglio a Cavour, 25 febbraio 1859.
*) MALMKBBURY, op. et., p. 464-5; Malmesbury a Cowley, F. 0., 13 febbraio 1859.
*) A. J*. Italy, p. 80; No. 65, Cowley a Malmesbury, Parigi. 16 febbraio 1859. Anche dal F. 0 27-1290, separato. Questo è un esempio insolito di un dispaccio che Cowley aveva consideralo tonto conudctusiale do non numerarlo nella sua serie, ma che Malmesbury riprodusse integralmente nel suo Blu* Hook.
S) F. 0. 7-560, telegramma in cifra, Loftnn a Malmesbury, Vienna, 21 febbraio 1859.
W F..G. 7-560. telegramma in cifra. Loftn a Malmesbury. Vienna, 22 febbraio 1859.