Rassegna storica del Risorgimento

1859 ; INGHILTERRA ; MALMESBURY, JAMES HOWARD HARRJS, LORD
anno <1956>   pagina <47>
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La politica di Lord Malmesbury verso VItalia, ecc. 47
il consiglio di Malmcsbury.l) I disgraziati governi ducali, in quegli ultimi mesi di vita, erano troppo atterriti per rinunciare all'appoggio dell'Austria chiunque fosse a richiedere la rinuncia stessa.
In alcune versioni, ma non tutte, il quarto punto di Malmcsbury con­tiene un riferimento ad un surrogato delle Convenzioni austriache del 1847. Questa alternativa avrebbe potuto costituire il nocciolo di un'Italia unita, e nelle varie forme in cui vi si accenna si può scorgere un'indicazione della via che Malmcsbury avrebbe voluto seguire per il futuro dell'Italia. In una occasione egli definì quest'alternativa: a union of the minor Italian States for their internai security.2) Più tardi l'idea divenne: a Confede-ration of the minor states of Ifcaly atnong themselves for their mutuai inter­nai and external protcction. 3) Una tale unione o confederazione avrebbe evidentemente dovuto limitarsi agli stati minori, ed essere diretta contro rivoluzioni interne non meno che contro nemici esterni. Ma il fatto rimane che Mahnesbury era in favore di una maggiore unità in Italia, e la sua idea di una lega fra stati minori avrebbe potuto facilmente svilupparsi in una unione più forte ed efficace. E certo però che egli avrebbe preferito una con­federazione eterogenea allo stato integro e unitario che Cavour doveva creare di lì a poco.
La mancanza di riferimento alla Lombardia e a Venezia è certamente un'importante omissione nei quattro punti di Malmesbury. Qui ogni azione gli era preclusa dalla santità del Trattato del 1815. Ma se pure non si fosse preoccupato di preservare un trattato internazionale, il suo principio di curare prima i mali maggiori lo avrebbe spinto a concentrare la sua atten­zione sull'Italia Centrale.
Non appena videro la luce, i quattro punti di Malmesbury furono inscin­dibili dalla proposta russa per un Congresso. Le due proposte prese insieme giustificavano una speranza di pace e di miglioramento nelle condizioni degli Italiani. I quattro punti furono prontamente accettati da Russia, Francia. Prussia e Regno di Sardegna; solo l'Austria esitava. I quattro punti allarmavano Buoi, il quale sosteneva non solo che i trattati con i Ducati avevano legalità internazionale, ma che avevano un precedente nel Con­gresso del 1818 ad Aix-la-Chapelle. Gorchakov replicò che se si invocavano i principi della Santa Alleanza , era suo dovere dichiarare che per lui quel­l'alleanza era estinta. 4* Pochi giorni dopo Buoi si arrese, e informò il Mi­nistro di Prussia a Vienna che aveva deciso di accettare la base offerta da Malmcsbury per il Congresso. 5)
Il governo austriaco aveva già stabilito le proprie condizioni supple­mentari. Esso insìsteva per il disarmo del Piemonte prima del Congresso e per la presenza al medesimo di tutti gli stati italiani. 6> Malmesbury si rese
0 VAT-SECCEU, Le Conmmxioni Austriache tee., pp, 6-7.
2) ji. 8c P. Italy, p. 138; No. 120, Malmcsbury a Lotta, F. 0., 19 marzo 1859.
ii) Idem, p. 228; No. 241, Mabneibury a Loftus, F. O., 6 aprilo 1859.
.-.) jp. o. 65-535; No, 102, telegramma in cifra; Crampton a Malmcsbury, Pietroburgo,
25 manco 1859.
5) AuswSrtige PólH Proussons, ecc., Voi. X, p. 374; No. 233, telegramma, Werther a
Schlehutz, Violina, 29 marzo 1859.
6) A. P. Italy, p. 138; No. 120, Mahnesbury a Lottila, 19 marzo 1859.