Rassegna storica del Risorgimento
1859 ; INGHILTERRA ; MALMESBURY, JAMES HOWARD HARRJS, LORD
anno
<
1956
>
pagina
<
49
>
La politica di Lord Malmesbury verso VItalia, ecc. 49
trattare con tanta leggerezza un Piemonte che aveva combattuto nella guerra di Crimea ed era stato ammesso da uguale al Congresso di Parigi. Malmesbury, nonostante la sua antipatia per Cavour, fu pronto a capire che era passato il tempo in cui l'Austria poteva permettersi di ignorarlo.
Nel frattempo Cavour era a Parigi. Emanuele d'Azeglio, dopo avergli fatto visita colà, tornò a Londra e riferì che il Piemonte non avrebbe mai accettato il disarmo, e non avrebbe mandato un rappresentante al Congresso se non alla pari con quelli delle grandi Potenze. Quando Malmesbury accennò alla sua proposta di una garanzia anglofrancese, d'Azeglio rispose che Cavour aveva fiducia nell'aiuto inglese nel caso di una guerra contro l'Austria, anche senza una garanzia. Questo era o sarcasmo o eccessivo ottimismo. Malmesbury rispose che, al contrario, i rifiuti del Piemonte stavano alienando l'opinione pubblica inglese, e che, in conseguenza, e he deceived bimself and bis master if he relied upon any material or moral aid from Great Britain . E aggiunse una frase che doveva poi omettere nel suo Blue Book: that it was noi against Sardinia that tlris feeling had arisen in England, but against her ministcr. *) L'opinione pubblica inglese nei riguardi di Cavour non giustificava una simile affermazione, ma la stampa era evidentemente incline a schierarsi contro un eventuale aggressore.
Malmesbury aveva mantenuto il controllo delle trattative, e l'iniziativa diplomatica era ancora sua. Walewski, convinto che ogni ulteriore tentativo di convincere il Piemonte al disarmo sarebbe stato inutile, telegrafo a Malakoff che Malmesbury avrebbe dovuto convincere l'Austria di questo fatto.2) Malakoff osservò in risposta che Malmesbury incominciava ad essere un peu reinbruni, e che era ostacolato dal fatto che Apponyi non godeva la confidenza del governo austriaco. s) Quando Malmesbury insistette nuovamente affinchè l'Austria accettasse un congresso senza porre la condizione del previo disarmo piemontese, Buoi disse a Loftus che avrebbe consentito solo se l'Inghilterra e la Prussia avessero firmato una convenzione con l'Austria, garantendola contro un'aggressione francese. *) Questo suggerimento non fu più ripetuto: a quanto pare Malmesbury si rifiutò di prenderlo in considerazione. Se avrebbe evitato la guerra, oppure condotto ad una guerra generale, è difficile dire, poiché un'opinione in merito dipende dalla diagnosi della psicologia di Napoleone. Probabilmente Malmesbury fece bene ad ignorare il Suggerimento.
L'espressione disarmo non veniva spesso definita con precisione. Gli eserciti piemontese e austriaco erano mobilitati già in marzo, ed è chiaro' che si intendeva parlare di smobilitazione piuttosto che di disarmo completo. Malmesbury vide che era urgente rimuovere la possibilità di incidenti al confine, persuadendo i due governi a ritirare le loro truppe dal Ticino. Il 2 aprile comunicò al governo francese che avrebbe insistito per il ritiro di entrambi gli eserciti a una distanza di dieci leghe.s) Forte dell'incoraggia-
1) F. 0. 27-1282; No. 376, Malmesbury a Oowley, F. 0. 2 aprilo 1859; minuta visto da Derby e dalla Regina. Vendane purgata in A. P. haly, p. 200; No. 100.
2) Parigi, Correspondance Politiqoe, Angleterre, Voi. 713, telegramma in cifra; Walewski a MalakoJT. Parigi, 3 aprile 1859.
*) Idem, Voi. 713: telegramma in cifra, Malakoff a Walewski, Londra, 3 aprile 1859. *) F. 0. 7-560; telegramma in cifra, Loftus a Malmesbury, Vienna, 4 aprile 1859. fi) A. /'. ltoly, P- 200; No. 199, Malmesbury a Cowley, F. O., 2 oprile 1859.